Nei giorni scorsi si è tenuto ad Udine il convegno “Più valore al capitale umano” organizzato dal Dipartimento Università e Ricerca del Partito Democratico, al quale siamo stati invitati. Siamo dunque intervenuti per avviare un confronto in vista della Legge di Stabilità a partire della necessità di intervento sul diritto allo studio e con tutte le nostre proposte contenute nella Nuova Università.
Al contrario di quanto emerso nella discussione nei tavoli di lavoro la Ministra Giannini dimostra di non avere un’ idea complessiva di un sistema universitario che si ponga obiettivi programmatici chiari; un esempio per tutti la confusione circa le prospettive sul diritto allo studio. La Ministra, pur riconoscendo il problema dello scarso numero di laureati, non prende impegni per gli investimenti in questo capitolo, nonostante i drammatici effetti del nuovo calcolo Isee. Al contrario insiste sulla necessità di spostare le competenze amministrative in materia dalle Regioni ai singoli atenei. Un cambiamento di questo tipo non risolve nulla. Solo un forte investimento statale e una riforma estensiva dei LEP possono essere efficaci in questo senso.
Inoltre la Ministra ammette di essere stata bloccata circa volontà di abolire il numero chiuso a Medicina. Si metta subito mano a quest’assurda lotteria e si apra un tavolo di lavoro nel merito al Ministero sulla tematica.
La Ministra afferma orgogliosamente che perseguirà la strada dell’aumento della quota premiale. Crediamo che questa sia una presa di posizione del tutto ideologica, che erge la meritocrazia a soluzione di tutti i mali dell’università. Siamo invece convinti sia necessaria una valutazione oggettiva degli effetti della distribuzione premiale dei fondi, la quale ha generato un incremento delle disuguaglianze territoriali, mettendo in seria difficoltà la tenuta complessiva del sistema universitario.
Nonostante il discorso della Ministra sia completamente non condivisibile registriamo un apertura nell’ambito dell’iniziativa del Pd, soprattutto al tavolo tematico su accesso e diritto allo studio, per un’aumento dei fondi previsti per il diritto allo studio. Consideriamo un rifinanziamento di questa voce come un presupposto irrinunciabile per iniziare un dialogo concreto e credibile su una riforma del sistema universitario.