L’intelligenza artificiale ci spia, ma non è quello che pensi: potrebbe salvarti la vita e non solo

L’intelligenza artificiale ci sta spiando, ma non è per quello che stiamo pensando. Potrebbe veramente salvarci la vita

intelligenza artificiale
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L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato il mondo con nuove opportunità e timori. Se da un lato ottimizza processi e migliora la vita quotidiana, dall’altro sorgono preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sorveglianza. Questa dualità evidenzia la necessità di un equilibrio tra progresso tecnologico e sicurezza individuale. A volte quello che pensiamo non è esatto, scopriamo come potrebbe salvarci la vita.

Perchè l’intelligenza artificiale ci spia?

Lo spreco alimentare rappresenta una sfida critica nel panorama contemporaneo, minando non solo la sicurezza alimentare, ma anche l’equità sociale e l’ambiente. Non è solo un danno economico, ma anche ambientale: scopriamo come l’intelligenza artificiale può aiutarci a migliorare i nostri consumi.

Ogni anno, negli Stati Uniti, una considerevole porzione – un terzo della produzione agricola – viene sprecata. Questo fenomeno si ripercuote globalmente, con oltre un miliardo di tonnellate di cibo gettate, invece che consumate.

Migliorare la situazione

Attività commerciali come ristoranti, hotel, negozi e supermercati sono responsabili del conferimento in discarica di milioni di tonnellate di cibo ogni anno. Se non trattato adeguatamente e se il biogas generato non viene riutilizzato, questo materiale produce potenti gas serra. Per contrastare questo impatto negativo, l’intelligenza artificiale rappresenta una risorsa fondamentale.

Monitoraggio accurato

Diverse aziende stanno adottando soluzioni innovative utilizzando tecnologie informatiche avanzate. Winnow Solutions, un’azienda britannica, ha sviluppato un software basato sull’IA che monitora i rifiuti prodotti nelle cucine di ristoranti e hotel. Telecamere poste sopra i bidoni registrano e identificano ciò che viene gettato, fornendo una stima precisa del cibo non utilizzato, come ad esempio porzioni di lasagna appena toccate o avanzi di fagioli.

Ridimensionare gli approvvigionamenti

I dati raccolti vengono analizzati in tempo reale da un algoritmo che offre suggerimenti per ottimizzare gli acquisti e le quantità. Da uno studio di caso è emerso che gran parte del cibo gettato derivava da piatti non completamente consumati, come dimostrato dall’IA, che ha indicato la necessità di rivedere le dimensioni delle porzioni.

Gestione intelligente degli stock

Un’azienda statunitense chiamata Afresh concentra i propri sforzi nei supermercati. Utilizzando dati storici sulle vendite di prodotti freschi, l’algoritmo di IA analizza i modelli di acquisto e suggerisce modifiche agli ordini, come ad esempio ridurre l’approvvigionamento di determinate varietà di cipolle o aumentare quello dei pomodori.

Pur non essendo stati divulgati dati precisi, i responsabili della catena hanno confermato una significativa riduzione degli sprechi grazie al nuovo sistema.

Coinvolgimento dei consumatori

Sul fronte dei consumatori, esistono numerose app. To Good to Go, molto diffusa anche in Italia, mette in contatto i clienti con esercizi alimentari che offrono cibo in eccesso a prezzi scontati.

Un’app simile è Flashfood, che avvisa i consumatori sugli alimenti prossimi alla scadenza nei supermercati, offrendo a prezzi ridotti. Infine, startup come Apeel e Mori forniscono soluzioni di imballaggio ecologico per i prodotti freschi, rallentando il deterioramento

spreco alimentare
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E’ una sfida complessa che richiede un’impegno coordinato e su larga scala da parte di tutti. Con una combinazione di politiche mirate, innovazione tecnologica e cambiamenti comportamentali, è possibile ridurre in modo significativo gli sprechi e promuovere una gestione più sostenibile delle risorse.

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