L’intero sistema della formazione universitaria italiana cede sotto i colpi della retorica renziana: dal 2011 ad oggi, il sistema universitario italiano ha perso un totale di 91.067 iscritti, secondo i dati del MIUR. Dal 2008 al 2014, solo la Sicilia, ne ha persi 30.000. Dal 2010 ad oggi, il Sud Italia ha perso complessivamente il 14,5% della sua popolazione universitaria, passando da 89.790 a 76.727 iscritti: un calo di 13.063 persone.
A subire, gradualmente l’esclusione dai processi di formazione sono sicuramente gli strati meno abbienti della popolazione, che soprattutto al Sud scontano la scarsa offerta di servizi di welfare studentesco. A confermare questo trend, vi è il fatto che nei territori del Nord Italia contraddistinti da un maggior tasso di copertura delle borse di studio, Piemonte e Lombardia hanno visto un incremento della popolazione studentesca. D’altro canto, se il Sud ha visto un calo del 14,5% delle immatricolazioni, al Centro il calo è stato di un più ridotto 4,6%, mentre il calo del Nord Italia ammonta ad appena l’1%.
Questi dati testimoniano come gli effetti delle riforme dei vari governi che si sono succeduti abbiano avuto una forte continuità politica sulla concezione dell’Università e nei confronti del mondo della formazione, determinando un meccanismo di esclusione dei soggetti in formazione proprio nei territori economicamente più deboli (come già sottolineavamo qui: http://linkcoordinamentouniversitario.it/questione-meridionale-in-universita-unurgenza-non-piu-rimandabile/) e continuando ad aggravarne le condizioni socio-culturali, rendendo impossibile una ripresa reale e dignitosa per tutta la popolazione meridionale.
Ad aggravare ancora di più tale situazione, contribuiscono da quest’anno alcuni fattori come ad esempio l’introduzione del nuovo metodo di calcolo dell’ISEE, che soprattutto attraverso la rivalutazione del patrimonio immobiliare raddoppia in media il parametro ISPE, e contribuisce all’esclusione su base nazionale del 30% dei richiedenti borsa di studio. Anche in Campania si conferma il fenomeno, con la Federico II la quale subisce un calo delle domande di Borsa di Studio di circa il 30%: i dati in nostro possesso ci dicono che su un totale di 7789 partecipanti al bando, solo 3259 sono risultati idonei alla borsa. Numeri che confermano i nostri timori sul nuovo metodo di calcolo dell’ISEE, il quale anche in Campania ha portato ad una riduzione di circa il 26% di domande (a.a. 2014/2015 tot. 10.575) e di quasi il 54% di aventi diritto alla borsa (a.a. 2014/2015 tot. idonei: 7012).
Ad accompagnare questo primo meccanismo di esclusione, sopraggiunge quello dell’aumento delle tasse imposto dalla Federico II, che oltre a beneficiare nella contribuzione studentesca degli effetti della rivalutazione del reddito sull’ISEE, ha deliberato l’aumento della tassazione per tutte le fasce di reddito anche a causa della progressiva riduzione del Finanziamento di Fondo Ordinario. Come se non bastasse, l’adozione di un sistema di tassazione a classi opera gravi effetti regressivi: le fasce più basse incidono per il 4% medio del reddito ISEE del nucleo dello studente, mentre l’ultima fascia, quella più alta, viene tassata solo per il 2% del suo reddito. Basti pensare a cosa comporta avere due o tre figli iscritti all’università, per vedere tasse che diventano multipli di queste all’apparenza magre percentuali, che non vanno nemmeno a coprire tutti i costi accessori della formazione, ovvero l’acquisto di libri, il cibo, i trasporti. Gravi danni comporta anche il fenomeno del salto d’imposta, per il quale gli studenti al limitare di una fascia di reddito si possono trovare a pagare tasse maggiorate di centinaia di euro per anche solo €1 di differenza sul parametro ISEE.
Richiediamo che vengano attuati i seguenti provvedimenti per porre un freno a questa situazione disastrosa:
- la Regione Campania deve spingere per far convocare la Conferenza Stato-Regioni e far costituire una sanatoria che faccia rientrare tutti gli esclusi all’interno delle graduatorie;
- vi sia, da parte della Regione Campania, l’innalzamento della soglia ISEE per l’accesso alle borse di studio al massimo previsto dalla normativa nazionale (€23.000 contro agli attuali €15.900 campani);
- far spingere la Regione Campania affinché il Governo abolisca l’ISPE come parametro per valutare l’idoneità dello studente di accedere alla borsa di studio, o al più una seria rivalutazione delle soglie minime del parametro ISPE che tenga conto della rivalutazione introdotta nel nuovo ISEE, dove i patrimoni immobiliari vengono calcolati sulla base dell’IMU invece che all’ICI (causando l’80% delle esclusioni degli studenti dall’accesso alla borsa di studio riscontratesi con il nuovo ISEE: http://linkcoordinamentouniversitario.it/napoli-pubblicata-graduatoria-borse-di-studio-vogliamo-una-sanatoria-per-gli-esclusi-a-causa-isee/);
- la copertura totale delle borse di studio in Campania, che secondo le nostre stime espresse nella nostra Piattaforma per il Diritto allo Studio Universitario, richiederebbe uno stanziamento da parte della Regione Campania di poco inferiore ai €16.000.000, questo senza tener conto degli effetti che uno stanziamento regionale avrebbe sul FIS, riducendo parzialmente l’ammontare attualmente necessario per la copertura al 100%;
- la creazione di un tavolo di discussione sulla tassazione con il Rettore della Federico II, in modo tale da valutare un abbassamento delle tasse a seguito dell’aumento di gettito causato dal nuovo ISEE, nonché l’adozione da parte della Federico II di un sistema di tassazione progressivo e senza classi di reddito, dove la tassa pagata è calcolata su una percentuale dell’ISEE, evitando il problema del salto d’imposta (qui la nostra petizione, continuata anche in forma cartacea nelle aule universitarie: https://www.change.org/p/al-magnifico-rettore-dell-universit%C3%A0-federico-ii-di-napoli-prof-gaetano-manfredi-no-all-aumento-delle-tasse-per-una-nuova-forma-di-tassazione-alla-federico-ii).
La nostra campagna #ESCILEBorse indirizzata al Presidente Vincenzo De Luca, è il primo passo per una mobilitazione che affermi la priorità dei Saperi nella nostra regione e nella nostra società, in cui sia possibile per i giovani aspirare ad una vita che non sia sopravvivenza ma una scelta di ciò che si vuole essere e di ciò che si vuole fare. Questo è possibile solo se gli studenti lottano insieme per costruire una società diversa, che inevitabilmente passa per la loro formazione e la possibilità di potervi accedere, di poter studiare, di poter decidere. Costruiremo, tutti insieme, il processo di liberazione dei Saperi!
Link Napoli – Coordinamento Universitario