Quest’anno Medicina ha visto un nuovo taglio da 9224 a 9100 posti. La progressiva riduzione del numero di posti per l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia è inaccettabile e va a ledere ulteriormente il diritto allo studio, già colpito da un test assolutamente iniquo.
É inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi, i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare e ridurre in numero i futuri studenti universitari. La sentenza di Milano sul numero chiuso a Studi Umanistici dimostra che la selezione all’ingresso è ingiusta e va abolita, servono assunzioni e finanziamenti per garantire il diritto costituzionalmente sancito di accedere ai gradi più alti degli studi.
Non possiamo trascurare le mancanze di medici e specialisti che già oggi si palesano nel nostro Sistema Sanitario, e che in futuro si aggraveranno notevolmente se non ci sarà un ripensamento delle modalità di accesso al corso di Laurea di Medicina e Chirurgia e del concorso di specialità attraverso l’aumento del numero delle borse e attraverso una programmazione di lungo periodo sui bisogni di salute del nostro Paese. Diciamo chiaramente che la progressiva riduzione dei posti a Medicina, con la scomparsa di migliaia di medici nei prossimi dieci anni porterà ad una vera e propria estinzione di questa figura.
Dopo anni di denunce da parte nostra cadute nel vuoto, anche l’Ordine dei Medici comincia a mettere in discussione questa programmazione. I tempi sono maturi per aprire un dibattito pubblico sul sistema di accesso alla formazione medica.