Purtroppo non è una provocazione, ma le parole del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, in risposta alle richieste dei giornalistisul perché dei tagli micidiali apportati al diritto allo studio nella nostra regione. Avete in mente cosa si diceva durante le proteste contro la riforma Gelmini? Ricordate quali rischi si presentavano per il futuro? Bene, teniamo tutto a mente.
La triste vicenda dell’EDISU, l’ente regionale che eroga le borse di studio e gestisce le residenze per gli studenti fuori sede e le mense universitarie, è iniziata qualche anno fa, ma giunge al culmine negli ultimi due mesi.
Fino all’anno scorso l’EDISU è stato in grado di erogare le borse di studio a tutti gli aventi diritto che avevano presentato regolare domanda [per l’inserimento in graduatoria]. Per la copertura dei servizi riferiti all’anno 2010 occorrevano circa 24 milioni di euro e, tra stanziamenti regionali, contribuzioni studentesche, tesoretto accumulato dello stesso EDISU e trasferimenti statali si riusciva a garantire la totale copertura.
Quest’anno il panorama è drasticamente cambiato. L’attuale amministrazione regionale con una mano tesse le lodi di Torino come città universitaria, con l’altra infierisce senza pietà e senza alcun pudore tagli irrefrenabili.
Dopo una lunga sequenza di promesse, smentite e dichiarazioni contraddittorie, si è arrivati alla seduta del 23 dicembre 2011 del Consiglio di Amministrazione dell’EDISU, dove i numeri hanno riassunto la politica della Regione prevista per il diritto allo studio. Alla voce “erogazione borse di studio” del bilancio di previsione per il 2012 è affiancato un numero: zero
Sia per la prima che per la seconda rata delle borse relative al bando 2011/2012 non resta nulla. Ma che fine ha fatto l’ammirabile tradizione della copertura del 100% delle borse degli aventi diritto, decantata in più occasioni?
Leggi il documento sul diritto allo studio:
http://issuu.com/si.comunicazione/docs/borsedistudioedisu
Studenti Indipendenti