Esiste un particolare effetto collaterale che riguarda le video call che si fanno con amici e colleghi. Ecco qual è e da cosa dipende.
Ormai da qualche anno, incontrarsi in modo virtuale attraverso le così dette call è diventata un’abitudine sia nel privato che nella vita lavorativa. Si tratta infatti di una modalità che abbatte le distanze e che consente di vedersi e parlarsi anche senza muoversi da casa.
Un aspetto che ha cambiato il modo di gestire il lavoro per molte attività e che ne ha ampliate altre dando loro modo di approdare anche sul web. Eppure, secondo la scienza, esiste un effetto collaterale importante a cui pochi pensano e che di recente è stato dimostrato attraverso uno studio.
L’effetto collaterale che riguarda chi fa molte video call
La scoperta dell’effetto collaterale dato dall’uso delle telecamere arriva da una ricerca condotta dall’università di Yale e che ha riguardato nello specifico la piattaforma Zoom. Da quanto emerso si evince che il cervello tende ad elaborare in modo diverso le conversazioni dal vivo e quelle tramite video call. E questo succede anche se si utilizzano gli strumenti più avanzati godendo quindi di una visione definita ed esaustiva.
Il vero problema, infatti, sembra essere legato alla rappresentazione online dei volti che ha un impatto minore sul cervello rispetto a quella che si avrebbe in presenza. Attraverso lo studio di 28 adulti di diverse età, etnia e sesso è infatti emerso che durante una conversazione in presenza si aveva sempre un’attività cerebrale aumentata nella regione dorsale parietale. Cosa che, invece, non avveniva per quelle online.
Anche il contatto visivo è risultato più carente online che dal vivo e questo perché attraverso il pc, il tablet o lo smartphone si tende a distrarsi, a guardare spesso la telecamera e a volte anche se stessi. Un aspetto che a livello cerebrale farebbe la differenza. Lo studio, quindi, ha dimostrato come effetto collaterale quello di una minor partecipazione sotto tutti gli aspetti, dimostrando che una video call non avrà mai (almeno per ora) lo stesso effetto di una conversazione dal vivo.
Ovviamente, lo studio è stato condotto “solo” su 28 soggetti e questo porta a diverse considerazioni. Per le persone che non amano affatto il contatto visivo, ad esempio, una video call potrebbe essere più performante perché considerata liberatoria. Allo stesso tempo possono esserci persone che non sentono una tale differenza come qualcosa di negativo.
Insomma, gli studi a riguardo, come quelli sui gruppi di chat tra colleghi, devono sicuramente essere ancora ampliati. Al momento, però, non va dimenticato (qualora non lo si sospettasse già) che una conversazione online non potrà mai sostituire in tutto e per tutto quella dal vivo che è comprensiva di tante altri aspetti tutti importanti per una buona interazione.