WhatsApp è pronto ad un cambiamento radicale che avverrà nel mese di marzo. Questa rivoluzione metterà in crisi gli utenti
WhatsApp ha attuato una rivoluzione grandissima nel modo di comunicare online. L’app di messaggistica, assieme ad altri concorrenti, ha soppiantato l’uso degli sms che erano scomodi per i limiti nei caratteri utilizzabili e l’alto costo. Chi li usava ormai si è dimenticato di come erano limitativi rispetto alle moderne chat, come quelle di WhatsApp, attualmente il sevizio di messaggistica istantanea più usato al mondo.
WhatsApp, introdotto nel 2009, ovviamente è cambiato tantissimo negli anni e si è evoluto per rendere più semplice la comunicazione e per sbaragliare la concorrenza di nuove servizi che sono entrati sul mercato, tra cui Telegram. Negli ultimi anni WhatsApp ha introdotto tante novità, come le Channel, e tra poco ci sarà anche la possibilità di impostare un nome utente, per garantire l’anonimato.
WhatsApp cambia ancora, ma forse delude gli utenti
Marzo è il mese in cui WhatsApp introdurrà una nuova funzionalità obbligatoria, che però rispetto alle altre pare non sarà accolta molto bene. La motivazione è dovuta a possibili sanzioni legate alla sicurezza dell’app di messaggistica. Cambieranno dunque le chat e non saranno più come quelle che abbiamo conosciuto in tutti questi anni. Ma vediamo cosa succederà tra nemmeno un mese.
Entro il 6 marzo le grandi piattaforme di messaggistica istantanea, tra cui WhatsApp, devono offrire l’interoperabilità agli utenti, altrimenti riceveranno gravi sanzioni dall’Unione Europea. C’è infatti una recente legge europea che impone l’interoperabilità, ovvero che le piattaforme comunichino tra loro facilmente, come accade con altre app, tra cui le email (ad esempio chi ha gmail può mandare email anche da Outlook e altre piattaforme).
Questo rende l’app più aperta, ovvero si può comunicare con utenti WhatsApp anche da altre piattaforme. Una grandissima rivoluzione, che non imporrà più di installare l’app. Però non tutte le chat parteciperanno a questo sistema. Il DMA (Digital Market Act) ha imposto di garantire l‘interoperabilità tra servizi gatekeeper, ovvero per il momento c’è solo Messenger tra loro, ma non è escluso in futuro che ci sarà un’apertura verso Telegram e altri servizi di messaggistica.
Anche se Messenger non è un concorrente di Whatspapp, poiché appartiene sempre a Meta, tuttavia adottare l’interoperabilità non sarà una procedura semplice perché sempre WhatsApp usa la crittografia per la privacy. Dunque questa situazione sta preoccupando non poco gli utenti che si sentono in pericolo e temono di non chattare più in maniera sicura e quindi di ricevere messaggi spam.