Vodafone Italia ceduta: chi la compra e chi ci guadagna

La settimana di borsa e di economia si chiude con una notizia clamorosa che riguarda il marchio Vodafone Italia

Un annuncio che ha del clamoroso e che rende immediatamente un piccolo tesoretto sui cambi di borsa di oggi in un venerdì di trattative piuttosto dinamico . Al centro dell’attenzione in queste ultimissime ore l’annuncio del Gruppo Vodafone della cessione del ramo italiano dell’azienda.

Vodafone Italia
La Vodafone Italia passa alla Swisscom per 8 miliardi di euro – Credits ANSA (Linkcoordinamentouniversitario.it)

Inevitabile la risposta da parte della borsa dove il valore delle azioni dell’azienda telefonica questa mattina è considerevolmente salito fino oltre i quattro punti precedenti.

Vodafone Italia ceduta a Swisscom

La notizia è stata confermata questa mattina con una serie di comunicati e di note stampa. Il Gruppo Vodafone ha concordato la cessione di tutte le proprie attività italiane alla svizzera Swisscom per otto miliardi di euro. Si tratta di una delle transazioni finanziarie più clamorose di questi ultimi mesi, un passaggio epocale che riguarda il colosso britannico delle comunicazioni, che avrà una ricaduta importante non solo sul mercato ma anche sugli azionisti, grandi e piccoli, della compagnia.

La Vodafone infatti, con un comunicato evidenziato questa mattina dalla sede centrale britannica di Newbury ha confermato la sua intenzione di cedere e di trasferire ai propri azionisti la metà dell’importo pattuito con la Swisscom. Quattro miliardi di euro tondi tondi…

Vodafone Italia, l’affare è fatto

Da diversi mesi Vodafone era in predicato di cambiare le proprie strategie italiane. In un primo momento aveva rifiutato la proposta della francese Iliad di una fusione del suo ramo italiano. Poi, a fine febbraio, aveva confermato la sua intenzione di cedere le attività aveva confermato alla fine di febbraio di essere in trattative esclusive con il suo pari con sede a Berna per vendere le sue attività in Italia. Trattative che erano state definite “a buon punto” e che si sono concretizzate nel corso delle ultime ore.

Ci sarà tuttavia un adeguamento sul listino dei dividendi: la cifra annuale che verrà versata agli azionisti sarà ridotta quasi della metà. Dai 9 centesimi di euro attuale ai 4.5 previsti per ogni azione ma solo a partire dal conto economico dell’anno finanziario 2025.

L’anno finanziario di Vodafone si concluderà a fine mese, il 31 marzo. Il colosso ha già pagato un acconto sul dividendo di 4.50 centesimi di euro per l’anno in corso e oggi ha confermato anche che il pagamento dell’intero anno, prima dell’adeguamento al ribasso previsto per l’anno finanziario 2024, sarà di 9  centesimi.

Dopo la Spagna tocca all’Italia

Non si tratta della prima maxioperazione internazionale che Vodafone mette a segno nel corso degli ultimi anni. In Spagna la cessione del ramo spagnolo iberico aveva fruttato 4 miliardi.

Margherita Della Valle, amministratore delegato della compagnia italiana ha commentato così l’annuncio: “Si tratta del terzo e ultimo passo che riguarda il rimodellamento delle nostre operazioni europee. In futuro, le nostre attività opereranno nei mercati delle telecomunicazioni in crescita – dove deteniamo posizioni forti – consentendoci di realizzare una crescita prevedibile e più forte in Europa”.

Vodafone sposterà il suo asse commerciale verso il business: “La nostra intenzione è quella di accelerare nel B2B, mentre continuiamo a conquistare quote in un mercato dei servizi digitali in espansione”.

Anche Swisscom ha commentato l’acquisizione che si aggancia a una proprietà importante del brand svizzero, che nel 2007 aveva già inserito tra aziende del suo marchio italiano Fastweb. La strategia di Swisscom è quella di accorpare le due aziende generando nuove strategie commerciali e considerevoli risparmi di esercizio.

Un nuovo gruppo italiano integrato

“La logica industriale di questa fusione tra Vodafone e Fastweb è molto forte – afferma Christoph Aeschlimann, CEO di Swisscom – con questi due marchi realizzeremo la combinazione ideale per creare un elevato valore aggiunto che farà felici tutti gli azionisti”.

In un momento di transizione anche per l’altro colosso italiano della telefonia, la TIM che negli ultimi giorni ha visto apprezzarsi considerevolmente al ribasso il proprio valore azionario, si registra anche una certa dialettica sindacale considerando il fatto che alcuni gruppi della grande comunicazione hanno annunciato nel corso degli ultimi mesi tagli al personale e risparmi.

Vodafone Italia
Il logo Vodafone su uno di palazzi del colosso britannico – Credits ANSA (Linkcoordinamentouniversitario.it)

Sotto questo aspetto da registrare il pensiero dei sindacati affidato alle parole del segretario generale della Fistel CISL Alessandro Faraoni: “É una notizia che a questo punto responsabilizza in modo importante anche le aziende. Ci aspettiamo che da questo nuovo gruppo integrato tra Vodafone e Fastweb, all’interno del quale è facile immaginare le grandi opportunità per azioni e clienti, ci sia anche la stessa attenzione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori delle due aziende poiché proprio le loro professionalità hanno rappresentato e rappresenteranno l’asset vincente di questa nuova società”.  

L’evoluzione di Vodafone

Vodafone italiana nasce a cavallo del millennio dopo la decisione di Olivetti di smobilitare dalla vecchia Omnitel, fondata nel 1994. Nel 2001 Omnitel introduce il marchio della property britannica nel proprio brand che nel giro di pochi mesi cambia definitivamente nome in Vodafone. Inizia una lunga cavalcata per conquistare la leadership di uno dei mercati telefonici più importanti e dinamici nel mondo nel campo della telefonia. L’Italia, sia dal punto di vista della telefonia cellulare che dei collegamenti Internet, rappresenta un punto di forza del settore.

Secondo i dati AGCom relativi al 2023, Vodafone ha acquisito poco meno di un terzo del mercato della telefonia cellulare (pari al 27.4 delle SIM diffuse nel nostro paese) e 16.2% delle linee fisse telefoniche e dati.

Vodafone in Italia ha recentemente confermato una copertura nazionale delle reti 2G, 4G e 5G con circa 35mila apparati complessivi.

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