La bolletta presenta delle voci nascoste di cui poche persone sono a conoscenza: ecco come scovarle e risparmiare.
L’inflazione e la crisi economica generale hanno inciso in modo molto pesante sui consumi in bolletta. Ogni fattura in arrivo deve essere analizzata alla ricerca di quelle voci che ci permettono di risparmiare, anche se queste non sono sempre facilmente intercettabili.
Nei fogli di accompagnamento della bolletta sono presenti solo poche voci obbligatorie, tra cui l’effettivo consumo nel periodo indicato e la relativa cifra da sostenere. Oltre queste conosciutissime voci mancano tanti elementi che risulterebbero fondamentali per comprendere i costi reali ed effettivi.
Proprio questi elementi ci fornirebbero l’opportunità di agire in ottica di risparmio. Queste voci sono recuperabili eventualmente dal contratto stipulato all’inizio ma dato che non tutti lo hanno oggi a disposizione è utile seguire queste indicazioni. Intraprendere questo percorso permetterà di avere una lettura della bolletta più chiara e, magari, votata al risparmio.
Come leggere le voci nascoste in bolletta
In Italia le tipologie di offerte si dividono tra quelle del mercato libero e quelle del mercato tutelato. Per quanto riguarda quest’ultimo tutto si lega all’Arera che effettua un aggiornamento delle tariffe ogni 3 mesi mentre nel mercato libero è l’operatore a stabilire i costi. Nelle bollette di entrambe le offerte è possibile vedere i costi della materia prima, quelli di trasporto, la gestione del contatore, le imposte e gli oneri di sistema.
Nonostante queste voci, a determinare l’importo della bolletta sono anche altri elementi non presenti nei fogli che arrivano. Arera mette a disposizione uno specifico foglio di calcolo con il tariffario aggiornato. Anche in questo caso però mancano quelle voci che risultano determinanti a completare il quadro della bolletta.
Queste voci presenti nel contratto stipulato inizialmente non vengono mai riprese successivamente. Ci riferiamo alla componente per il dispacciamento (Pd) e componenti di perequazione (Ppe). È presente anche una quota annuale fissa per la commercializzazione vendita (Pcv) che si somma al costo iniziale della materia prima. Arera, ad esempio, ha fissato un costo annuale Pcv di 69,88 euro.
Diametralmente opposto è il discorso sul mercato liberato, dato che l’operatore stabilisce il prezzo potendo anche determinare il costo fisso mensile. Anche in questo mercato ritroviamo i costo di gestione, di distribuzione e commercializzazione, che cambiano da contratto a contratto.
L’unico modo, quindi, per avere un quadro completo della situazione è richiedere un documento dettagliato che ogni operatore è obbligato a fornire in caso di richiesta. Il documento in genere è disponibile sul sito del distributore, precisamente nell’area riservata.