La Vespa Velutina, sempre più presente in Italia, rappresenta una minaccia crescente per l’ecosistema e l’apicoltura; queste regioni rischiano di essere invase da questo insetto alieno.
Da quando è arrivata in Europa dall’Asia nel 2005, la Vespa Velutina, conosciuta anche come Calabrone Asiatico o Calabrone dalle Zampe Gialle, ha rappresentato una crescente minaccia per l’apicoltura e l’ecosistema in generale. Il suo impatto si è fatto particolarmente sentire in Italia, soprattutto nelle regioni settentrionali della penisola, dove la sua diffusione ha destato preoccupazione tra gli apicoltori e gli esperti del settore.
L’invasione della vespa velutina
L’arrivo della Vespa Velutina in Europa è stato accidentale, probabilmente trasportata con merci provenienti dall’Asia. Il primo avvistamento è stato segnalato nel sud della Francia nel 2005, e da lì si è rapidamente diffusa in altri paesi europei, tra cui l’Italia. Negli ultimi anni, gli avvistamenti si sono intensificati, con una particolare crescita a partire dal 2021, quando un focolaio è stato segnalato nelle province di La Spezia e Massa Carrara, per poi estendersi lungo le coste della Toscana, raggiungendo le province di Firenze, Pisa, Livorno e Lucca.
Attualmente, la Vespa Velutina è ben radicata in cinque regioni italiane: Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte e Liguria. In queste aree, si parla di una vera e propria invasione, con segnalazioni sempre più frequenti. Al momento, sembra che la Lombardia sia risparmiata dalla presenza di nidi di questo insetto, ma studi suggeriscono che potrebbe estendersi lungo la costa adriatica e raggiungere altre regioni, incluso il centro-sud, come la Campania.
La Vespa Velutina è caratterizzata da dimensioni più grandi rispetto alle vespe comuni, con un corpo scuro e una banda giallo-arancione sull’addome. È un insetto altamente adattabile, il che significa che le regine si accoppiano con più maschi, aumentando così la variabilità genetica all’interno delle colonie.
Pericoli associati alla diffusione
Il principale pericolo associato alla diffusione della Vespa Velutina è il suo impatto sull’apicoltura. Le sue larve si nutrono principalmente di api, rappresentando una grave minaccia per gli alveari e la produzione di miele. Quando le Vespe Velutine attaccano un alveare, catturano e uccidono le api con grande rapidità ed efficienza. Questo porta alla paralisi dell’intero alveare, poiché le api rimanenti smettono di uscire per proteggersi, compromettendo così la raccolta di nettare e polline e mettendo a rischio la sopravvivenza dell’intera colonia.
Oltre alle api, la Vespa Velutina mira anche ad altri impollinatori, come bombi e farfalle, e può avere un impatto negativo anche sugli alberi da frutto, compromettendo la loro impollinazione.
Per fronteggiare questa minaccia, hanno lanciato l’applicazione “STOP Velutina”, sviluppata dalla rete italiana “STOP Velutina”, che unisce enti di ricerca e apicoltori. Questa applicazione non solo mappa la presenza attuale della Vespa Velutina in Italia, ma permette anche agli utenti di segnalare la presenza di nuovi focolai.