Elisabetta Canalis è stata coinvolta in una truffa internazionale: l’ex Velina non è l’unico volto italiano famoso finito in un pessimo giro.
Da diversi giorni moltissimi utenti di Facebook hanno visto comparire sulla propria bacheca un post sponsorizzato che mostrava un articolo di giornale incentrato sull’arresto di Elisabetta Canalis. Secondo il titolo dell’articolo la showgirl sarebbe stata arrestata mentre si trovava in Italia ed era ospite di Alessandro Cattelan.
Nello specifico l’articolo di giornale, impaginato in maniera da ricordare moltissimo l’impostazione grafica di Repubblica, affermava che la Canalis fosse stata arrestata per aver svelato agli italiani il segreto finanziario che le ha permesso di diventare così ricca. Elisabetta Canalis non è stata la prima a essere coinvolta in un giro del genere: prima di lei anche Alessia Marcuzzi, Francesca Fagnani e Chiara Ferragni hanno visto i loro “segreti finanziari” spiattellati su milioni di profilo social italiani.
Anche se ovviamente si trattava di gigantesche fake news il danno è stato compiuto: moltissime persone hanno creduto alla vicenda e hanno tentato di approfondire l’argomento.
La verità sulla truffa di Elisabetta Canalis
Gli utenti che cercavano su altre piattaforme o su altri siti una notizia sconvolgente come l’arresto di Elisabetta Canalis, però, non trovavano assolutamente nulla, come se nessun’altra fonte, oltre quella presentata su Facebook, avesse riportato la notizia.
Non rimaneva quindi che cliccare sul link contenuto all’interno del post di Facebook, ma facendolo non si veniva reindirizzati all’articolo che si intendeva leggere ma su un sito che spingeva gli utenti a investire soldi in bitcoin per guadagnare immediatamente e senza sforzo cifre da capogiro. Inutile dire che anche il sito di investimenti era un fake, tanto che utilizzava un nome simile e un logo pressoché identico a quello di una famosissima criptovaluta chiamata Kraken. Chi avesse fatto un investimento (la somma minima da investire erano 250 Euro) in realtà non avrebbe investito davvero, avrebbe semplicemente consegnato il proprio denaro ai malintenzionati che hanno organizzato l’intera truffa.
A rendere il tutto più inquietante è il fatto che le immagini che mostravano i VIP mentre svelavano i loro infallibili segreti finanziari erano tutte generate attraverso l’intelligenza artificiale, quindi risultavano estremamente credibili. La truffa non è partita dall’Italia: le ricerche hanno permesso di scoprire che gran parte delle campagne di sponsorizzazione su Facebook che “spingevano” i contenuti falsi riguardo a VIP italiani sono partite dall’account del Ministro dello Sviluppo della Grecia, a cui è stato chiaramente hackerato il profilo.