Sono sempre di più i contenuti social che informano sul tema della salute mentale influenzando in questo modo anche il linguaggio e il rapporto con noi stessi e gli altri.
Di benessere psicologico si parla spesso, soprattutto tra Millennials e Generazione Z, dimostrando la capacità dei social di intercettare e incanalare i temi di maggiore interesse per gli utenti. Per questo motivo TikTok ha dedicato, in precedenza, tutti i contenuti prodotti al benessere mentale, invitando gli utenti a produrre video, reels e post in questo senso.
‘Come far soffrire un narcisista’, ‘5 segni che hai l’ADHD’, ‘Cosa significa avere il bipolarismo’. Sono i titoli di alcuni dei video virali a tema salutementale su TikTok.
Cos’è il therapy-speak
Secondo il report sulla salute mentale prodotto da AXA quest’anno, sempre più persone vogliono interessarsi all’argomento, con oltre il 60% degli intervistati disposto a rivolgersi a medici e specialisti per avere una diagnosi davanti a disagi psicologici. Da qualche tempo la psicanalista Martina Ferrari ha iniziato a seguire la dinamica del therapy-speak, che si lega a contenuti incentrati sul benessere mentale. Secondo l’esperta questo è un modo di parlare che si è diffuso ampiamente anche grazie all’avvento dei social.
L’esperta afferma che “questi sono un insieme di vocaboli che fanno riferimento a tutta la sfera psicologica e delle dinamiche relazionali, nonché ai vari disturbi di personalità e alle varie dinamiche che possono intercorrere tra gli esseri umani, con un linguaggio prettamente psicologico.” I social hanno permesso di creare maggiore consapevolezza, portando nella vita di tutti i giorni un acceso dibattito sul diritto al benessere mentale e facendo in modo che lo stigma intorno alla salute mentale sia diminuito. Dall’altra parte, il linguaggio quotidiano è stato influenzato dalle dinamiche social portando alla “saturazione” di alcune questioni.
Il rischio di riassumere un’esperienza emotiva in una sola parola
Ferrari, attraverso il termine saturazione, fa riferimento al processo che avviene quando qualcuno sperimenta un’emozione troppo forte da descrivere e quindi fa ricorso a un unico termine che sembra in grado di riassumerla, come ad esempio “sono stato triggerato”, termine che proviene da ‘trigger’, ovvero ‘scatenare qualcosa’.
Tra le parole più usate c’è “gaslighting”, il cui hashtag ha raggiunto ben 3,3 miliardi di visualizzazioni su TikTok; tale termine fa riferimento a un’opera teatrale del 1938, in cui c’era questo marito che cercava di prendere i gioielli alla moglie a sua insaputa, quindi ingannandola. Il significato letterale del termine gaslighting è ‘fare luce con il gas’ e da un punto di vista psicologico, indica l’atto di confondere le persone sulle proprie reali intenzioni, cercando anche di porre l’altro in una dinamica asimmetrica.
Il primo, tra i disturbi della personalità che circolano nel web è il disturbo narcisistico. I contenuti contribuiscono a fornire un’immagine stereotipata dei/delle narcisisti/e presentati/e come persone crudeli da cui è meglio allontanarsi o, addirittura, da fare soffrire. Ogni divulgatore ha una responsabilità, e sicuramente non è possibile capire in tre parole se una persona è narcisista o meno. Un trend come quello che circonda il disturbo narcisistico della personalità è dannoso per chi davvero ne è affetto, così come per gli altri disturbi. Non è possibile diagnosticare un disturbo di personalità tramite un social ed è utile non cadere in questi inganni.