Tassi di mutuo in calo: la bella notizia per il mercato immobiliare dopo mesi di sofferenze. Ecco cosa succederà nei prossimi mesi.
Nell’anno appena passato il mercato immobiliare ha vissuto una delle sue crisi più nere, a causa dell’aumento incontrollato dei tassi di interesse sui mutui, che ha generato un calo drastico delle vendite di immobili. Questo però sta finalmente per cambiare, ecco quali sono le previsioni.
Tassi di mutuo in calo
Acquistare una casa è un’operazione che comporta un enorme esborso di risorse a livello finanziario. Infatti ci sono da considerare, oltre al semplice valore dell’immobile che si acquista, anche le consulenze, la mediazione dell’agenzia immobiliare, l’arredamento, la ristrutturazione, il notaio, il broker e le tasse. A tutto ciò va sommato il costo del mutuo, perchè ormai sono sempre meno le persone che riescono ad acquistare una casa senza dover accendere un mutuo. Il costo del mutuo è definito dai tassi, che generano gli interessi che le banche chiedono per erogare il mutuo stesso.
Lo scorso anno i tassi di mutuo hanno registrato un’impennata incontrollata, che ha lasciato gli acquirenti spiazzati, soprattutto dopo il periodo d’oro del Covid, in cui i tassi erano ai minimi storici. Questo ha comportato, per molti, l’impossibilità di accedere ad un mutuo e, di conseguenza, di comprare la casa dei propri sogni. Finalmente però i tassi sono in calo, e in tanti sono pronti a gioire di questa inversione di rotta: da chi ha mutui a tasso variabile a chi deve accendere un mutuo per acquistare un immobile.
Buone notizie per i mutui
La bella notizia arriva dall’ultimo studio del Codacons, pubblicato sul sito omonimo, che analizza il trend dei mutui casa a tasso fisso e variabile. Ad oggi accendere un mutuo prima casa a tasso fisso comporta un TAEG che va dal 2,7 al 2,8% (in forte calo dal 3,7% di novembre 2023), che all’atto pratico si traduce in una rata mensile inferiore di circa 45 euro (su un prestito da 100.000 euro a 30 anni). Questa somma equivale ad un risparmio di ben 540 euro all’anno, che non è certamente indifferente, e riguarda esclusivamente i mutui a tasso fisso.
Per i tassi variabili le differenze sono meno evidenti, ma non meno importanti. Infatti, sempre dal sito del Codacons e dalla sua analisi, si evince che attualmente la miglior proposta sul mercato di un mutuo a tasso variabile da ripagare in 30 anni (sempre di 100.000 euro), ha un TAEG al 4,62% (a novembre era del 4,91%). La differenza in termini di cifre è di circa 17 euro al mese, ossia di 216 euro all’anno ma, considerando la variabilità del tasso, quando questo tornerà a scendere chi ha acceso un mutuo a tasso variabile pagherà via via sempre di meno.
I miglioramenti sono piccoli, ma ci sono, il che fa ben sperare per il mercato immobiliare. Con questi tassi di mutuo più persone potranno avervi accesso e tornare a movimentare la situazione di stallo delle compravendite immobiliari, fermo restando la possibilità di un eventuale colpo di coda dell’inflazione, che non sembra prospettarsi, ma che non si può ancora escludere del tutto.