Arrivano nuove agevolazioni e deduzioni sulle tasse per la casa nel 2024. Ecco chi potrà pagare di meno sugli immobili quest’anno.
Anche nel 2024 arrivano sconti e agevolazioni sull’imposta dell’Imu, la tassa che riguarda gli immobili. Parte della Tasi dal 2020, l’Imu (Imposta Municipale Unica) va pagata, generalmente, da chi possiede fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli. Questa regola è però soggetta a diverse esenzioni e deduzioni che è bene conoscere. Come molti sanno, per esempio, l’Imu non si paga sulla prima casa, ovvero la residenza anagrafica e dimora abituale del contribuente.
La tassa dell’Imu va sempre pagata dal proprietario dell’immobile. In altre parole, chi è in affitto non dovrà pagare nulla. Ci sono due scadenze da tenere bene in mente: la prima è quella del 16 giugno, dove bisognerà pagare l’acconto dell’imposta. Infine il 16 dicembre bisognerà versare il saldo rimasto basato sulle nuove aliquote determinate dal comune rilevante (ricordiamo, infatti, che l’Imu è una tassa “locale”).
Tasse sulla casa: agevolazioni e deduzioni
Per quanto riguarda le agevolazioni in arrivo, chi decide di affittare l’immobile in locazione a canone concordato ha diritto a una riduzione del 25% del costo complessivo dell’imposta. Quest’agevolazione richiede un accordo specifico tra il proprietario e l’inquilino sulla riduzione del canone, al fine di raggiungere un contratto più stabile. Lo sconto può arrivare al 50% se l’immobile è dato in comodato a membri di famiglia di primo grado, con lo scopo di usarlo come abitazione principale. Questo bonus si applica anche ai fabbricati non utilizzabili, perché di interesse storico/artistico o perché inagibili.
Ci sono, poi, gli immobili esenti dall’Imu. Questi sono i fabbricati destinati all’esercizio del culto, quelli di proprietà della Santa Sede e quelli appartenenti agli Stati esteri e altre organizzazioni internazionali. Per tutti questi è prevista l’esenzione totale dell’imposta. Altra agevolazione che ritorna nel 2024 è quella per le imprese e i lavoratori autonomi, che possono avere una deduzione al 100% sull’Imu per gli “immobili strumentali”. Questi sono gli immobili necessari e usati esclusivamente per svolgere l’attività artistica o professionale del lavoratore. Ci sono alcuni requisiti, verificabili sul testo unico delle imposte sui redditi.
Sono infine esclusi i fabbricati rurali, a prescindere dal ruolo del proprietario, che sia coltivatore diretto o imprenditore agricolo. La stessa esenzione si applica ai fabbricati collabenti, ovvero quelli inadatti a essere abitati e che non generano alcun tipo di reddito. Questi sono esclusi dall’imposta e non bisogna pagare nulla.