Il Superbonus si avvia verso una nuova fase e bisognerà fare attenzione ai prerequisiti di accesso per non rischiare di interrompere tutto
Si sta molto parlando di Superbonus in questi ultimi mesi del 2023, in attesa di capire quali saranno le decisioni del Governo a riguardo. Se infatti la ‘versione’ al 100% si sta avviando alla sua conclusione, è anche vero che da settimane si discute della possibilità di istituire una proroga che consenta a chi ha raggiunto almeno il 60% dei lavori, di poter beneficiare di altro tempo per la chiusura dei cantieri.
L’idea alla base di questa proroga è quella di consentire ai fondi bloccati di poter essere erogati in maniera tale da portare i lavori a compimento sbloccando i cantieri sospesi in seguito alla cessione del credito. Per avere conferme bisognerà attendere metà dicembre, mentre nel frattempo una sola cosa è certa: per chi avvierà i cantieri dal 1° gennaio 2024 l’aliquota scenderà al 70%, mentre nel 2025 si passerà al 65%.
Superbonus, importante prerequisito da rispettare per non perdere tutto
Si entrerà dunque in una nuova fase e oltre ai condomini saranno coinvolte anche le persone fisiche che hanno programmato interventi su edifici composti da 2/4 unità immobiliari (distintamente accatastate) questo sia nel caso in cui siano di proprietà della medesima persona o in comproprietà.
E per non rischiare che tutto si fermi ancor prima di partire, bisognerà prestare attenzione ad uno specifico prerequisito di accesso: esso riguarda gli edifici plurifamiliari ed in particolare quelli formati da unità immobiliari residenziali e non. Quello che occorre verificare è la situazione catastale nonché la residenzialità complessiva, prima ancora che vengano effettuate le verifiche tecniche riguardanti le condizioni strutturali ed energetiche.
Per quanto riguarda la residenzialità occorre verificare quale sia, rispetto alla non residenziale, l’incidenza della superficie residenziale. Nel caso sia superiore al 50% il bonus spetterà per tutte le unità immobiliari che lo compongono, comprese quelle non residenziali anche se su di esse non si potranno effettuare interventi trainati.
Se invece è inferiore al 50% il superbonus spetterà unicamente ai proprietari delle unità immobiliari residenziali e su di esse si potranno effettuare anche interventi trainati. L’importante è che tali immobili non rientrino tra le categorie catastali A/1, A/8 e A/9 relative agli immobili di lusso.
La superficie catastale delle pertinenze non andrà conteggiata nell’ambito della verifica della natura residenziale dell’abitazione: vale a dire che cantine, magazzini o box di pertinenza non dovranno essere inclusi nel calcolo.