Sospensione NASPI: ecco perchè se non vengono comunicati i redditi presunti si rischia la revoca dell’indennità per disoccupati.
La NASPI è l’indennità per disoccupati che consente di percepire un sostentamento economico quando si perde il lavoro involontariamente. Per non incappare in una sospensione della NASPI c’è un adempimento importantissimo da rispettare: comunicare i redditi presunti.
Quella della NASPI è una misura utilissima a chi si ritrova senza lavoro indipendentemente dalla propria volontà, essendo questo un ammortizzatore sociale che assicura ai disoccupati un’entrata per un massimo di 24 mesi. Per far sì che la NASPI continui ad essere erogata normalmente e senza interruzioni, il disoccupato deve adempiere ad alcuni obblighi, e non superare mai le soglie di reddito oltre le quali è prevista la revoca dell’indennità. Nello specifico, non è raro che la NASPI venga sospesa perchè il contribuente non ha comunicato i propri redditi presunti.
Le persone che possono vedere la propria NASPI sospesa per questo motivo sono i titolari di Partita IVA aperta, anche se non utilizzata da anni, e di Partita IVA cessata. Questi contribuenti infatti, per continuare a percepire la NASPI regolarmente, devono adempiere alla comunicazione all’INPS dei loro redditi presunti nello stesso anno dell’incasso della NASPI. La comunicazione è necessaria anche se i redditi che presumibilmente otterrà dalla sua partita IVA sono pari a zero, e per fare la comunicazione basta un’autocertificazione.
Il fatto di essere titolari di Partita IVA non rappresenta, di per sé, un ostacolo alla percezione della NASPI, perchè la legge permette ai percettori della NASPI di svolgere un’attività autonoma tramite la loro Partita IVA, purchè questa generi redditi al di sotto di una determinata soglia. Nello specifico, i lavoratori autonomi che contemporaneamente percepiscono la NASPI non devono superare i 4.800 euro di reddito presunto all’anno. Per la comunicazione si può usare, oltre all’autocertificazione, anche il modello NASPI-COM, dove si devono indicare i redditi presunti, sempre inferiori alla soglia massima.
Dopo la ricezione della comunicazione sui redditi presunti, l’INPS procederà ad una verifica delle dichiarazioni e controllerà il reddito ottenuto dalla Partita IVA di cui sono titolari i beneficiari della NASPI. In caso sia tutto regolare, la NASPI continuerà ad arrivare come al solito, ma se il reddito della Partita IVA dovesse rivelarsi superiore alla soglia massima, non solo la NASPI non arriverà più, ma l’INPS chiederà anche la restituzione delle somme indebitamente percepite. Attenzione quindi a fare la comunicazione, e a non superare la soglia di 4.800 euro all’anno di redditi presunti, se non vuoi che la tua NASPI sia sospesa.
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