Christian Vieri svela un retroscena su una delle sue dichiarazioni più celebri e controverse in conferenza stampa
Un attaccante, senza dubbio, tra i più forti al mondo della sua generazione e in generale uno dei migliori di sempre del calcio italiano. Un vero ‘bomber’ in tutti i sensi, in campo e fuori. Christian Vieri ha vissuto, tra gli anni Novanta e Duemila, una carriera di altissimo livello.
142 reti in Serie A, ha militato con le maglie di Juventus, Lazio, Inter e Milan, tra le altre. 23 gol in Nazionale, al nono posto nella classifica di sempre da questo punto di vista, recordman italiano dei gol ai Mondiali a quota 9 insieme a Paolo Rossi e Roberto Baggio. Basterebbero questi numeri a spiegare l’impatto che Vieri ha avuto nel mondo del calcio.
Personaggio ancora oggi molto in vista come opinionista, nel suo passato non ha esitato a prendere posizioni molto forti, venendo allo scontro frontale con chi non la pensava come lui. Molti episodi sono stati raccontati nella sua autobiografia, come per esempio alcuni avvenimenti del suo cattivo rapporto con il ds Marco Branca, ai tempi dell’Inter.
C’è anche un evento particolare legato a una sua vecchia conferenza stampa in Nazionale in cui lasciò tutti di stucco, prendendo di petto i giornalisti presenti, apostrofandoli con una frase passata alla storia: “Sono più uomo io di tutti voi messi insieme”. Un comportamento che fece all’epoca molto discutere e su cui lo stesso Vieri è tornato raccontando la sua versione.
Vieri e quella sfuriata in Nazionale: “Non me ne frega un c…”
Lunga intervista concessa da Vieri al podcast BSMT di Gianluca Gazzoli. Torniamo indietro con il tempo, era l’estate del 2004 e si disputavano gli Europei in Portogallo. Una avventura conclusa mestamente dall’Italia, che nonostante grandi ambizioni uscì già ai gironi.
Dopo la seconda gara con la Svezia, finita 1-1, con una prestazione assai negativa da parte di Vieri, l’attaccante parlò in conferenza stampa e andò all’attacco, anche pungolato su una presunta discussione con Buffon. Ecco il suo racconto al podcast di Gazzoli: “L’avevano fatta fuori dal vaso, avevano esagerato e ci sono andato giù pesante. Dissi quelle cose e me ne andai, lasciandoli tutti zitti. Nessuno disse niente. Ma non me ne fregava un c…o di fare bella figura, avevo delle cose da dire e lo feci, tanto mi avrebbero massacrato lo stesso. In quell’Europeo non dovevo nemmeno giocare, avevo problemi a un ginocchio, ma non mi interessava di dirlo e di giustificarmi. Avevo fatto una brutta partita dove non l’avevo mai beccata, fine”.
C’è spazio per una ulteriore critica ai giornalisti da parte dell’ex attaccante: “All’epoca andava in un certo modo, ti massacravano perché magari non andavi a salutarli. Sai quante volte il mio procuratore mi aveva detto ‘dai andiamo da quel direttore e firmiamogli la maglia, che magari ti tratta bene’ e io gli rispondevo che non le volevo nemmeno sentire certe cose“.