Pensioni, attenzione alla nuova data del conguaglio. È stata decisa all’ultimo momento e non ci sono buone notizie
Lo si attendeva per il mese di novembre ed invece non arriverà e bisognerà attendere ancora. Si tratta di uno degli accrediti più attesi da milioni di pensionati, quello relativo al conguaglio legato alle stime Istat dell’inflazione. L’importo aggiuntivo infatti è pari alla differenza tra quanto previsto ad inizio anno e quanto effettivamente l’inflazione ha pesato sulle tasche degli italiani: tale differenza è pari allo 0,8% e il suo accredito era inizialmente previsto per il mese di gennaio del 2024.
Successivamente però si è iniziato a parlare di un anticipo del conguaglio sulle pensioni: nelle intenzioni del governo guidato da Giorgia Meloni vi era infatti l’idea di inserirlo nei cedolini del mese di novembre e a tal proposito era stato approvato in CdM il DL Anticipi.
Ma non sarà così: all’ultimo momento il Governo ha effettuato una modifica relativa proprio all’adeguamento dal caro vita dell’assegno previdenziale ed infatti nel testo definitivo del Decreto si può notarne lo slittamento da novembre al 1° dicembre. Occorrerà dunque attendere un mese in più per poter ricevere l’aumento, un rinvio che potrebbe creare problematiche a chi se lo aspettava prima. Si ipotizza che la decisione sia scaturita da una valutazione dell’Inps in merito a tempi troppi ristretti per poter effettuare un calcolo di tutti i cedolini mensili in merito al conguaglio.
Il governo ha stanziato per il 2023 l’importo di oltre due miliardi di euro allo scopo di finanziare la perequazione. Un’ulteriore stanziamento di 560 milioni di euro è previsto per il 2024. La rivalutazione stimata per il 2024 è pari all’8,1%, in aumento rispetto al rilevamento di aprile (+ 7,3%). Il calcolo della rivalutazione porterà ad aumenti differenti sulla base dell’importo della pensione: essa sarà del 100% per le pensioni fino a 4 volte la minima ovvero fino a 2100 euro circa mentre per quelle comprese tra 4 e 5 volte sarà del 90%.
Questa decisione è arrivata con la recente legge di Bilancio, portando il corrispettivo dall’85 al 90% per le pensioni comprese tra 2.272 e 2.840 euro. Con l’aumentare del cedolino andrà progressivamente a calare la percentuale di rivalutazione che sarà rispettivamente dell’85, del 53, del 47, del 37 e del 32%. Pertanto sulla base dei vari scaglioni l’aumento sarà, rispettivamente, pari allo 0,68, allo 0,4, allo 0,3, allo 0,29 e allo 0,25%.
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