Si può prevedere un terremoto? Se la risposta fosse sì non morirebbero tante persone, ma c’è una speranza

Prevedere un terremoto è ad oggi impossibile ma la scienza potrebbe fare passi in avanti e salvare vite umane.

Dal 1950 ad oggi si sono registrati in media 140 eventi all’anno di magnitudo pari o superiore a 6 nel mondo.

Come prevedere un terremoto
Si può prevedere un terremoto? (Linkcoordinamentouniversitario.it)

Ogni volta che un terremoto provoca una strage – lo scorso 8 settembre 2023 in Marocco sono morte circa 3 mila persone a causa di una forte scossa – ci si domanda come mai ancora non sia possibile prevedere quando il fenomeno violento accadrà.

Nella storia si segnala un solo caso di evacuazione della popolazione in seguito alla previsione di una scossa di magnitudo elevata. Dobbiamo andare indietro fino al 3 febbraio 1975 e spostarci a Haicheng. I decessi furono 2 mila circa ma sarebbero potuti essere centinaia di migliaia. In quel caso i sismografi riuscirono a prevedere la scossa grazie al comportamento degli animali e a misurazioni delle acque sotterranea ma il linea generale nessuno ha la sfera di cristallo. Non si può dire quando un sisma distruttivo accadrà né dove. Ma la scienza potrebbe fare passi in avanti.

Si arriverà a prevedere un terremoto?

Gli studi sulla possibile previsioni di un terremoto si diversificano in base al tipo di approccio. Quello probabilistico valuta la probabilità che un forte evento sismico si possa manifestare in un territorio e in un determinato periodo di tempo. La precisione non è certo prerogativa di questo approccio. Ad esempio, si stima che al 93% lo Stato Americano sarà colpito da un sisma di magnitudo 7.0 entro 30 anni.

Come prevedere un terremoto
Come prevedere un terremoto – Linkcoordinamentouniversitario.it

Poi c’è l’approccio deterministico che vuole stimare i terremoti in modo più preciso. Un progetto ambizioso su cui c’è molto da lavorare. L’obiettivo è poter prevedere un sisma in anticipo almeno in un tempo sufficiente per permettere l’evacuazione delle persone. In che modo potrebbe accadere? Studiando i segnali che si manifesterebbero in anticipo. Parliamo di fenomeni elettrici e magnetici, di sciami di scosse a bassa intensità, di liberazione dei gas, variazione delle falde acquifere e comportamento degli animali.

Piccoli indizi che se rilevati e associati tra loro potrebbero suggerire l’arrivo di un sisma di magnitudo elevata. Questo tipo di approccio cerca di arrivare ad una previsione su tempi brevi, mesi o giorno al contrario della previsione probabilistica che si appoggia ad anni e decenni. Un obiettivo lodevole, che potrebbe salvare molte vite ma da approfondire e perfezionare.

L’approccio deterministico vuole individuare regole matematiche con riferimento ai terremoti. Si basa principalmente sugli sciami sismici che sembrerebbero essere preludio una scossa ben più forte. Spesso ma non sempre.

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