I tifosi di calcio potrebbero ricevere una durissima batosta: aumenti in arrivo su tutte le piattaforme. Ecco cosa sta succedendo
È notizia ormai diffusa che nei prossimi mesi i costi degli abbonamenti dei servizi in streaming potrebbero aumentare in maniera molto significativa. Tutto dipende da una delibera dell’Unione Europea in maniera di geoblocking dei servizi di streaming per quanto riguarda i prodotti di intrattenimento tra cui anche il calcio e gli altri sport.
L’Unione Europea sembra cioè intenzionata a eliminare i blocchi nazionali della diffusione dei contenuti in streaming, permettendo quindi a tutti i cittadini Europei di potersi abbonare a qualsiasi servizio di streaming, di qualsiasi azienda. Per fare un esempio, un italiano potrebbe decidere di abbonarsi alle partite di calcio del campionato tedesco, cosa attualmente impossibile perché lo streaming di quelle partite viene diffuso soltanto all’interno dei confini della Germania.
In linea di principio, si tratta di un’iniziativa molto positiva: l’idea di base è dare a tutti i cittadini europei le stesse possibilità quando si tratta di intrattenimento, abbattendo quelle che sono state definite “barriere geografiche ingiustificate e discriminatorie” dagli esponenti del partito danese Renew for Europe.
Sulla base di questa spinta internazionalista, lo scorso 13 Dicembre il Parlamento Europeo ha votato a favore della risoluzione con cui la Commissione Europea si impegna a rivedere le regole comunitarie per eliminare le limitazioni geografiche dello streaming.
Perché senza geoblocking salgono i prezzi
Una diretta conseguenza dell’abbattimento dei confini nazionali dello streaming potrebbe essere l’immediato innalzamento dei prezzi di tutti i servizi di streaming. Lo ha anticipato senza mezzi termini l’amministratore della Lega Serie A che, assieme agli esponenti di altre leghe calcio europee, si è detto assolutamente contrario all’abbattimento del geoblocking.
Il motivo per cui aumenterebbero i prezzi è che ogni azienda dovrebbe acquisire diritti per lo streaming internazionale di ogni singolo contenuto. Diritti che avrebbero un costo molto più alto rispetto ai diritti per lo streaming nazionale che oggi vengono acquistati dalle varie piattaforme.
Una conseguenza indiretta della situazione sarebbe che le aziende dovrebbero sottrarre fondi destinati alla produzione di nuovi contenuti per riuscire a pagare i diritti internazionali. L’offerta, secondo gli esperti, ne risulterebbe molto impoverita e sarebbe sempre più difficile realizzare nuovi format di alta qualità.
Fortunatamente, però, la Commissione Europea ha deciso di rimandare la decisione definitiva sulla quesitone, che quindi sarà rimessa sul tavolo delle discussioni nel 2025, quando, si spera, si saranno ottenuti dei dati più certi e più chiari sulle possibili conseguenze dell’eliminazione del geoblocking.