Ancora modifiche per i nostri figli. Ora a scuola cambia tutto per gli studenti: dalle regole ai voti. Ecco perché
A pochissimi giorni dall’inizio dell’anno scolastico 2023-2024, i genitori sono già confusi e non sanno che pesci prendere. Molti sono stati colti alla sprovvista da alcuni cambiamenti che hanno interessato il mondo scolastico.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, ha deciso di introdurre alcune modifiche che per la scuola cambia tutto. Gli studenti, infatti, saranno interessati da numerose modifiche che riguardano le regole scolastiche, ma anche i voti e i docenti tutor. Insomma, grandi cambiamenti che i genitori dovranno comprendere e a cui dovranno adattarsi il prima possibile. Ma vediamole insieme.
Per gli studenti cambia tutto a scuola, dalle regole ai voti
Cambia tutto a scuola. Potrebbe essere riassunta così la grande carrellata di modifiche che il Ministero dell’Istruzione ha previsto per questo nuovo anno scolastico. Già da quest’anno, infatti, il voto in condotta sarà molto più impattante per quanto riguarda il giudizio complessivo del percorso scolastico degli studenti.
Gli studenti che verranno sospesi, soprattutto per comportamento violento contro gli insegnanti, dovranno partecipare ad attività di riflessione e approfondimento che avrà a che fare con il modo in cui si sono posti. Tra le “sanzioni” più dure vi saranno anche le giornate di lavoro socialmente utile e, ad ogni modo, il voto sul comportamento avrà un ruolo determinante sul giudizio complessivo in ottica maturità.
Ma grande attenzione verrà posta anche sull’educazione civica degli studenti. Verranno, infatti, promossi corsi di educazione stradale nelle scuole, in modo da trasmettere ai giovani una cultura della guida e della responsabilità. Inoltre, il governo prevede l’introduzione dell’educazione finanziaria, che verrà promossa durante l’ora di educazione civica. In questo modo, si potrà iniziare a far “masticare” agli studenti quelle nozioni economiche e finanziarie fondamentali per districarsi nel mondo moderno.
Grande attenzione sarà posta inoltre sul fenomeno dell’abbandono scolastico. Verranno fornite risorse soprattutto ad alcune istituzioni scolastiche del Sud Italia, dove vi è una maggiore incidenza di studenti vulnerabili. Da settembre, infatti, saranno resi operativi circa 50.000 docenti tutor che assisteranno circa 70.000 classi che si trovano nella fase conclusiva delle scuole superiori.
In questo modo si punta a ridurre il tasso di dispersione scolastica che interessa sempre più istituti scolastici italiani. Grazie all’orientamento scolastico, infatti, gli studenti saranno supportati nelle loro scelte future e ad avvalorare il loro potenziale, in modo da incoraggiarli a continuare gli studi e provare a fare carriera.