In amore voler salvare a tutti i costi chi si ama vuol dire arrivare a farsi del male. Si tratta della sindrome di Wendy.
Si sente spesso parlare della “sindrome da crocerossina/o” e di come possa danneggiare chi ne è vittima all’interno di una relazione. Si tratta di una condizione psicologica a cui sembra siano più soggette le ragazze ma può capitare che anche gli uomini finiscano per agire secondo questo schema. Chi si comporta così inoltre non se ne accorge e anzi nega ogni insinuazione.
Un altro nome con cui si indica la sindrome da crocerossina è “sindrome di Wendy”, ispirandosi al personaggio di Peter Pan. Si tratta infatti della piccola protagonista che già da piccola si ritrova ad occuparsi sia dei fratellini che di Peter Pan, immaturo e infantile. Da adulta lo segue sull’Isola che non c’è diventando la mamma dei bimbi sperduti, e solo così si sente realizzata.
Il problema di questa figura è che se da un lato appare molto altruista dall’altro si sacrifica completamente per chi ama. Chi soffre di questa sindrome si annulla in favore dell’altro, e per lui o lei accetta tutto, solo allo scopo di vederlo felice. Una relazione di questo tipo è tossica e può imprigionare chi la subisce, quindi capirne i segnali è fondamentale.
Tutti prima o poi possono ritrovarsi in una situazione simile, ma a favorirla contribuisce molto la scarsa autostima. Chi non sa amare sé stesso tende facilmente a trascurarsi e a dedicare tutte le sue energie agli altri, partner in primis. Si tratta di qualcosa che deriva dalla paura di non meritare l’amore a meno di non fare in continuazione sacrifici.
Un segnale che deve allarmare e spingere a cercare l’aiuto di un professionista è quando questo atteggiamento si manifesta verso più persone. I crocerossini si annullano anche nei rapporti con i familiari e gli amici stretti, perché è l’unico modo in cui pensano di ottenere affetto. Tutto trae origine da particolari traumi che hanno lasciato un segno nella psiche.
Essere stati trascurati durante l’infanzia e caricati di responsabilità troppo presto sono entrambe condizioni che predispongono alla sindrome di Wendy. Per uscirne lo psicologo lavora molto sull’autonomia emotiva del paziente, che non riesce a stare da solo e ad occuparsi di sé come dovrebbe. Importante è anche imparare a esprimere i propri bisogni, senza reprimerli.
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