Svolta radicale per Opzione donna e per Quota 103 nel 2024. Vediamo quali sono i cambiamenti che sono stati apportati.
Quota 103 e Opzione donna cambiano volto. Con la legge di Bilancio 2024, il Governo Meloni ha introdotto novità importanti. Analizziamo la situazione nei dettagli.
In bilico fino all’ultimo minuto e a rischio di cancellazione, alla fine l’hanno spuntata. Quota 103 e Opzione donna sono state riconfermate dal Governo di Giorgia Meloni anche per il 2024. Quota 103 sarebbe dovuta scomparire ed essere sostituita da Quota 104. Opzione donna, invece, sarebbe dovuta confluire in un unico fondo di flessibilità in uscita insieme ad Ape sociale.
Ma l’esecutivo, alla fine, ha deciso di lasciare tutto com’era. O quasi. Infatti, seppur riconfermate, le due misure di pensione anticipata sono state modificate in misura rilevante. E potrebbero essere decisamente meno attraenti e sicuramente meno vantaggiose agli occhi delle lavoratrici decise ad andare in pensione.
Quota 103 e Opzione donna: tutte le novità
Riconfermate ma con un nuovo look. Look meno attraente del vecchio, in quanto meno vantaggioso per i lavoratori e le lavoratrici. Vediamo come sono cambiate Quota 103 e Opzione donna.
Partiamo da Opzione donna che quest’anno compie 20 anni. Infatti la misura fu introdotta nel 2004 dall’ex premier Silvio Berlusconi per agevolare le donne. Nonostante venga riconfermata da vent’anni, tuttavia, Opzione donna non è mai entrata a far parte della rosa delle misure di prepensionamento strutturali.
In principio Opzione donna si rivolgeva a tutte le categorie di lavoratrici che potevano uscire dal lavoro a 58 anni con 35 anni di contributi. E tutto è rimasto così fino al 2022. Il Governo Meloni, con la legge di Bilancio 2023, apportò modifiche importanti: l’età pensionabile passò da 58 anni a 60. Ma, soprattutto, dal 2023 possono beneficiare di Opzione donna solo le seguenti categorie: caregiver, invalide almeno al 74%, disoccupate e dipendenti di aziende in crisi.
Nel 2024 sono state confermate tale limitazioni e in più l’età pensionabile è stata alzata da 60 anni a 61. Potranno andare in pensione a 60 anni le lavoratrici con un figlio e a 59 le lavoratrici con due o più figli. L’assegno previdenziale sarà ricalcolato interamente con il sistema contributivo.
Passiamo a Quota 103. Anche nel 2024 si potrà accedere alla pensione anticipata con Quota 103 con almeno 41 anni di contributi e a soli 62 anni. Fin qui nulla è cambiato. Il vero cambiamento riguarda l’importo della pensione. Infatti fino al 2023 chi andava in pensione con Quota 103 non poteva ricevere un assegno mensile superiore a 5 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps.
Nel 2024 la soglia è stata abbassata e la pensione non potrà superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Di conseguenza chi sceglierà di accedere alla pensione anticipata con Quota 103 non potrà ricevere un assegno superiore a 2.250 euro al mese. Inoltre l’assegno di chi opterà per Quota 103, da quest’anno, sarà ricalcolato interamente con il sistema contributivo puro, il ché potrebbe generare perdite fino al 20%.