Parto in acqua: Ecco i segreti che possono contenere il dolore | Parla l’esperta

Il parto in acqua è una scelta che sempre più mamme compiono. Come funziona questo tipo di parto e quali benefici apporta?

Federica Pellegrini ha da poco rilasciato un’intervista in cui ha rivelato come stia pensando al parto in acqua per la nascita della sua bimba. Come mai sempre più donne lo scelgono?

Parto in acqua si sente meno dolore
I vantaggi del parto in acqua – Linkcoordinamentouniversitario.it

Il momento del parto è speciale per ogni donna ma è innegabile che oltre alla felicità di accogliere per la prima volta il proprio bimbo/bimba si prova molta preoccupazione e timore per il dolore che si avvertirà. Le ore di travaglio, le contrazioni, le spinte, inutile negare che partorire non è una passeggiata (tranne per poche donne fortunate). Un’esperienza indimenticabile, dunque, per vari motivi. Alcuni belli altri meno belli.

Se ci sono strade per ridurre il dolore vengono percorse senza dubbi. L’epidurale, ad esempio, è un gran sollievo per le mamme. Parliamo di un tipo di analgesia che prevede l’iniezione di un anestetico locale nella schiena per addormentare i nervi che inviano lo stimolo doloroso dall’utero alla cervice uterina, alla vagina e al cervello. Le spinte si sentiranno, il dolore meno. E poi c’è il parto in acqua, chiamato anche la nascita dolce.

Parto in acqua, come funziona e benefici

Il parto in acqua sembrerebbe essere uno dei modi meno traumatici per far nascere un bambino. L’acqua è un elemento di passaggio graduale dal ventre della mamma alla vita esterna e apporta notevoli benefici sia alla donna che al bimbo.

Parto in acqua come avviene
Come avviene il parto in acqua – Linkcoordinamentouniversitario.it

Il primo vantaggio è ritrovarsi nell’acqua calda tra i 34 e i 37 gradi. Garantisce un contenimento del dolore e un aiuto nella distensione dei muscoli. La mamma avrà, così, maggiore libertà di movimento e si ritroverà in un ambiente confortevole, accogliente. I tempi del travaglio possono anche ridursi dato che l’acqua calda velocizza la fase di dilatazione. Inoltre diminuisce il rischio di lacerazioni perineali e vaginali.

Anche il nascituro avrà dei benefici dal parto in acqua. Il passaggio dal liquido amniotico all’acqua garantirà una nascita meno traumatica e più naturale. I medici non interverranno con manovre di disimpegno delle spalle o simili per agevolare l’espulsione del bambino. Se toccassero il bimbo prima dell’espulsione, infatti, stimolerebbero il riflesso di respirazione con conseguente aspirazione d’aria. Una volta nato senza contatti, invece, il bimbo verrebbe accompagnato delicatamente in superficie e appoggiato sul petto della mamma con solo la testolina fuori dall’acqua.

In tutto questo i papà possono assistere ed essere attivi e partecipi.

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