Diagnosi di Parkinson sempre più giovanili: i campanelli d'allarme (linkcoordinamentouniversitario.it)
Massimo allarme per quanto riguarda il morbo di Parkinson: le diagnosi nei giovani sono sempre più frequenti. Ecco a cosa prestare attenzione
La malattia di Parkinson è neurodegenerativa ed ha un’evoluzione lenta e progressiva. Coinvolge soprattutto l’equilibrio e il controllo dei movimenti, poiché causa resistenza al movimento passivo e forti tremori, anche in stato di quiete e di riposo. I sintomi di questa malattia sono noti da migliaia di anni, tant’è che compaiono in uno scritto di medicina indiana databile intorno al 5000 a.C.: ecco però oggi cosa sta succedendo.
Siamo abituati ad associare il morbo di Parkinson con un’età avanzata o quantomeno adulta: di fatto, in Italia, solo il 5% di tutti i pazienti ha un’età inferiore ai 50 anni, secondo le stime più recenti, mentre il 70% ha più di 65 anni. Proprio in questi ultimi periodi, però, si sta assistendo a un’inversione di tendenza preoccupante, poiché ci sono sempre più diagnosi nei giovani e nei giovanissimi: ecco a cosa si deve prestare attenzione.
Non ci sono luoghi nel mondo dove il Parkinson non sia arrivato. Questa malattia infatti è presente ovunque ed in entrambi i sessi, con un’età media dei pazienti che si aggira intorno ai 60 anni e un’incidenza giovanile molto rara: solo il 5% delle persone colpite ha un esordio tra i 21 e i 40 anni e i casi sotto i 20 anni sono molto rari. Proprio in quest’ultimo caso, però, il Parkinson è davvero invalidante, poiché arriva a stravolgere la quotidianità in un momento della vita così decisivo e importante: ecco a cosa si deve prestare attenzione.
La sintomatologia, nei casi di Parkinson giovanile, è estremamente soggettiva e varia: in ogni caso, quando si palesano difficoltà motorie o sensazioni strane e mai provate prima, è sempre meglio rivolgersi a un medico per un’approfondita diagnosi.
Nel caso in cui si venga diagnosticati di Parkinson è fondamentale iniziare un percorso di terapia con un professionista qualificato, che aiuti il paziente ad accettare il suo stato di salute e che lo metta in una condizione positiva nei confronti della vita e della diagnosi.
Non è quasi mai possibile prevedere il decorso della malattia e della sintomatologia ad essa associata, ma è importante che il paziente giovane con Parkinson continui a vivere la sua vita, frequentando amici e colleghi e rifiutando di chiudersi sotto a una campana di vetro.
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