Dalla Legge di Bilancio 2024 emergono nuovi dettagli sulle modalità di pensionamento anticipato, le date da segnare in rosso sul calendario
Approvata solo da qualche tempo, la Legge di Bilancio 2024 viene sviscerata in queste settimane dai giornali e dalle televisioni, soprattutto per fornire informazioni più dettagliate ai diretti interessati. Tra le novità più succose le modifiche apportate ai criteri e alle scadenze per il pensionamento anticipato e l’APE sociale. Quel che è certo e chiaro è che potranno ancora essere sfruttate alcune modalità già note ai più come Opzione donna e Quota 103.
Quest’ultima in realtà è stata semplicemente confermata mentre le altre due sono state sia ritoccate che prorogate. E non poteva essere altrimenti, viste le pressioni ricevute dall’esecutivo guidato dalla premier Giorgia Meloni sulla questione delle pensioni. Il Governo si è mosso per venire incontro ai quei lavoratori che vogliano terminare la propria attività in anticipo, rispettando ovviamente i criteri e i requisiti obbligatori per aderire agli strumenti in questione.
Legge di Bilancio 2024: cosa cambia per Quota 103, Opzione donna e APE sociale
Tra le novità più interessanti introdotte grazie alla Legge di Bilancio 2024 c’è innanzitutto la conferma di Opzione donna, che permetterà di anticipare la pensione alle lavoratrici che abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e che abbiano almeno 61 anni di età entro il 31 dicembre 2023. La scadenza è stata prorogata di un anno. Particolari ‘agevolazioni’ per chi ha figli, con un’eventuale decurtazione massima possibile di due anni.
Si insiste anche su Quota 103, che prevede per i lavoratori che entro il 31 dicembre 2024 abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni e 41 di contribuiti la possibilità di andare in pensione prima del tempo. Il meccanismo è abbastanza semplice: prima verrà concessa una cifra non superiore a 4 volte il trattamento minimo e solamente dopo l’ingresso nella ‘fascia pensionistica’ verrà liquidato l’intero importo.
Per quanto riguarda invece l’indennità assistenziale meglio nota come ‘APE sociale,’ si potrà accedere a questa opportunità fino al 31 dicembre di quest’anno. Nel 2024 la soglia anagrafica è stata innalzata a 63 anni e 5 mesi ed è bene ricordare che coinvolge unicamente i lavoratori che svolgano attività ‘gravose’ o che riversino in condizioni di difficoltà. Va ricordato che è possibile consultare la lista dei casi specifici sui portali ufficiali.