Offese e insulti sui social, come funziona la denuncia: differenze tra diffamazione e ingiuria

Hai ricevuto insulti sui social? É un reato e puoi sporgere denuncia. Ecco come fare e le differenze tra diffamazione e ingiuria.

I discorsi di odio e gli insulti sui social sono purtroppo una triste realtà. Purtroppo la stupidità dilaga e l’anonimato aiuta tanti “leoni da tastiera” ad utilizzare un linguaggio ostile e volgare contro altri utenti anche solo per aver espresso la loro opinione. Negli anni sono stati fatti numerosi studi al riguardo sull’odio che corre nei social network e le donne e le minoranze sono le categorie più colpite.

Insulti sui social, ecco cosa dice la legge
Offese e insulti sui social, è reato? (linkcoordinamentouniversitario.it)

Capita che un utente arrivi a insultare l’altro pubblicamente, oppure che lo contatti in privato per usare addirittura minacce. É successo a tanti, soprattutto a chi utilizza spesso i social network. Nessuna piattaforma è esente dall’odio, soprattutto Facebook e quelle di gaming online. Chi è vittima di queste violenze deve sapere che tutto ciò è reato, compreso il cyberbullismo e che c’è una normativa a riguardo.

Insulti e offese sui social: come sporgere denuncia

Se sei stato vittima di insulti sui social devi sapere che bloccare chi ti dà fastidio non è l’unico strumento a disposizione, anche se è quello più efficace per far cessare le molestie online. Insultare qualcuno, sia pubblicamente che privatamente, è un reato ed è disciplinato da diverse leggi. Riguardo a ciò sul settimanale Dipiù è uscito un interessante articolo a firma dell’avvocato Maria Greco, che ha fatto chiarezza su questo fenomeno.

Diffamazione e ingiuria, come distinguerle
Ingiuria o diffamazione sui social? Cosa dice la legge e come denunciare (linkcoordiamentouniversitario.it)

Su DiPiù un lettore ha spiegato che voleva denunciare un utente che ha continuato ad insultarlo nonostante gli avesse intimato di smetterla. Giovanni, da Catanzaro, non ha optato per il blocco, ma voleva delucidazioni su come procedere contro la persona che lo ha insultato. Così l’avvocato Maria Greco gli ha risposto che è diffamazione insultare pubblicamente qualcuno per mezzo dei social.

“Di recente la Cassazione ha stabilito che, se l’offeso non risponde tempestivamente a frasi offensive inviate su una chat condivisa con altre persone, non si configura l’ingiuria, ma il reato di diffamazione, che è l’offesa pronunciata in assenza della vittima davanti a più persone”, ha spiegato la Greco. “Ciò che è tutelato è la reputazione della persona offesa, ovvero la considerazione del mondo esterno verso la persona. La pena è la reclusione fino a un anno e la multa fino a 1.032 euro”.

L’avvocato Maria Greco fa una distinzione sul reato di ingiuria. “É rivolta direttamente alla vittima, in un colloquio a due, a prescindere dal fatto che possano assistere altre persone e si svolga con mezzi telematici”. Per denunciare questo reato, fa sapere la legale, è consigliabile stampare la conversazione e portarla alle forze dell’ordine entro tre mesi dal fatto.

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