Aumenta ancora il costo della vita e per questo la BCE corre ai ripari alzando nuovamente i tassi. Scopriamo a quanto sono arrivati e cosa comporta.
L’inflazione è ormai alle stelle, come possiamo ben notare quando andiamo a fare la spesa o ci ritroviamo a pagare la rata di un mutuo. Il costo dei beni di prima necessità ormai sono raddoppiati se non triplicati. Il covid, la guerra tra Russia e Ucraina, l’aumento della benzina, sono tutti fattori che hanno influito sull’economia mondiale che sta attraversando una fase di stallo. Per dare un freno al caro vita, arriva una nuova decisione della BCE.
Ma cosa è la BCE? Essa è la banca centrale dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea e che utilizzano l’euro come moneta circolante. Il suo compito principale è appunto quello di mantenere stabili i prezzi. Per ottenere questo risultato, la BCE cerca di abbassare l’inflazione, renderla stabile e prevedibile. Uno dei modi in cui agisce è alzando o abbassando i tassi di interessi. Tutti noi, infatti, se ci troviamo di fronte a spese eccessive chiediamo un prestito alla banca. Il tasso d’interesse, altro non è che l’importo che la banca addebita per erogare denaro in prestito.
BCE, aumentano i tassi d’interesse
Arriva un nuovo aumento dei tassi d’Interesse che scatterà a partire dal 20 settembre 2023. Come reso noto dal board del Consiglio direttivo, anche se l’inflazione sembra essere in calo rispetto ai mesi precedenti, si mantiene ancora troppo alta per un periodo di tempo prolungato. Le nuove stime di settembre indicano, infatti, un tasso di inflazione pari in media al 5,6% nel 2023, che scenderà al 3,2% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.
L’aumento consiste in un rialzo dei tassi di 25 punti. In termini numerici, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale, saranno innalzati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%.
Ma cosa comporta per le tasche degli italiani? Per chi ha mutui a tasso variabile, l’importo da pagare salirà ancora. Secondo l’analisi realizzata da Facile.it e Mutui.it, chi ha sottoscritto a gennaio 2022 un finanziamento a tasso variabile per un importo di 126mila euro per 25 anni, pagava una rata di partenza mensile pari a 456 euro. Ora, a causa dei costanti aumenti dei tassi d’interesse, a gennaio 2023 è arrivato a pagare 740 euro e con i nuovi rincari la cifra arriverà a 759 euro. L’aumento quindi in un solo anno è di circa il 66%, pari a 300 euro in più.