C’è una truffa telefonica che sta colpendo tanti italiani, in cui è molto facile cadere: ecco a cosa bisogna fare attenzione.
Le truffe telefoniche sono cosa nota, e ogni volta sono difficili da riconoscere, se non si è informati in merito. I malintenzionati, infatti, studiano metodi appositi per ingannare gli utenti, contando anche sul fatto che non tutti sanno come agiscono.
Per questo è sempre bene conoscere il più possibile, tramite i vari mezzi di informazione a disposizione, come agiscono in certi contesti, in modo da poter provare a tutelarsi. Negli ultimi tempi e soprattutto dall’avvento dell’intelligenza artificiale, sventare le truffe è più complicato, ma non per questo impossibile.
Dai messaggi in cui si fingono figli o nipoti, alle false telefonate di incidenti o rapimenti, è sempre bene essere sospettosi, soprattutto se vi sono strane richieste di denaro. Ci si può sempre rivolgere alle forze dell’ordine, che sanno spiegare come comportarsi per sventare l’inganno. Ma di recente c’è una truffa che sta prendendo di nuovo piede e che può costare soldi.
Truffa telefonica, questa è molto insidiosa: come funziona e come comportarsi per difendersi
La truffa in questione nasconde un’insidia molto seria, ed è per questo che è bene sapere cosa fare, in modo da non cadere nella trappola dei malintenzionati.
Questa truffa è detta “Wangiri” e non tutti la conoscono ma in realtà sono in molti ad esservi caduti. È una truffa molto diffusa, purtroppo, in tutto il mondo. Rende molto in termini di guadagni per i truffatori, e per questo parrebbe non essere tramontata. Nel dettaglio, il malcapitato riceve uno squillo da un numero estero, in genere, e se decide di ricontattare quel numero, perderà dei soldi.
Il punto è, infatti, che quel numero ha una tariffazione speciale che può raggiungere anche parecchie decine di euro per minuto. Di solito la telefonata può costare 1,50 euro ogni 10 secondi. Esistono anche Wangiri che a insaputa del malcapitato attivano abbonamenti. Ecco perché è importante essere attenti a non ricontattare né rispondere a chiamate di prefissi non italiani, soprattutto della Moldavia (+373), del Kosovo (+383) e della Tunisia (+216).
Per tutelarsi, dunque, non contattare il numero che ha chiamato è fondamentale. In questo modo, si eviterà di cadere in trappola, anche perché chi gestisce queste truffe, usa migliaia di numeri differenti, quindi anche se uno di questi viene bloccato, poi richiameranno con altri. Ergo, non rispondere e non richiamare.