Se ti capita di avere dei dubbi in merito alla raccolta differenziata, ecco una mini guida che fa al caso tuo: così non sbaglierai più
Oggi come oggi, fortunatamente, sono sempre di più i paesi e le città che eseguono correttamente la raccolta differenziata. Attraverso il corretto smaltimento di ogni tipologia di rifiuto non solo si può riciclare di più ma si riduce notevolmente anche l’impatto antropico sul pianeta, oggi in grave sofferenza per via dell’inquinamento imperante. Ecco quindi qualche consiglio per una differenziata sempre più giusta!
Che le bottiglie vadano nel contenitore della plastica e che gli imballaggi di cartone siano invece da buttare nella carta ormai lo sanno tutti, anche i bambini. Ci sono però alcune categorie di oggetti e di materiali che gettano ancora in dubbio molte persone: per quanto ogni Comune abbia le proprie normative, da seguire e conoscere, ecco svelati alcuni dei dilemmi più frequenti sulla raccolta differenziata.
Iniziamo dal bidone della carta e del cartone. Qui si deve gettare tutta quella carta pulita e priva di qualsiasi tipo di contaminazione, quindi che non abbia rivestimento plastico o adesivo. Si tratta quindi di giornali, riviste, fogli stampati, scatole e imballaggi, nonché volantini pubblicitari e fogli di scottex puliti. Se quindi un imballaggio in cartone presenta un adesivo, questo va rimosso e smaltito correttamente, così come la finestrella in plastica delle buste di corrispondenza.
Molti dubbi riguardano poi anche il bidone dell’umido. Qui vanno gettati gli scarti del cibo e la carta assorbente se e solo se è stata a contatto con alimenti. Al contrario, invece, non va gettata qui se è stata utilizzata con dei prodotti chimici o se è sporca di qualsiasi altra sostanza che non sia alimentare: in questo caso va nell’indifferenziata. Anche la carta da forno e la carta oleata, così come gli scontrini non vanno buttati né nella carta, né nell’umido ma vanno direttamente nel bidone dell’indifferenziata, così come i fazzoletti di carta usati.
Infine il grande dilemma di tutti: il Tetrapak. I contenitori di questo materiale, composto da strati di carta, alluminio e plastica e spesso usati per il confezionamento di liquidi come brodo o succo, vanno smaltiti secondo le istruzioni di riciclo indicate in etichetta e fornite dal proprio Comune di residenza.
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