Non dovete pagare l’amministratore di condominio: in tutti questi casi il compenso non è dovuto

Il compenso all’amministratore di condominio è sempre dovuto? La risposta è no, e l’avvocato Maria Greco ci spiega perché.

L’amministratore di condominio svolge un ruolo chiave nella gestione e nell’amministrazione di un edificio condominiale. Le sue responsabilità spaziano dall’organizzazione delle attività quotidiane alla gestione delle questioni finanziarie e amministrative. Ma molti si domandano se il compenso debba essere dato sempre e comunque a chi svolge questo ruolo.

quando non pagare l'amministratore
Ci sono casi in cui l’amministratore non ha diritto al compenso – Linkcoordinamentouniversitario.it

Ebbene, anche se il ruolo dell’amministratore condominiale è fondamentale per garantire il corretto funzionamento di un condominio, ci sono circostanze in cui il compenso dell’amministratore può essere messo in discussione. Un esempio ci viene spiegato dall’avvocato Maria Greco che chiarisce la questione rispondendo a una domanda sul settimanale “Di Più”.

Quando non devi pagare l’amministratore di condominio

Secondo quanto affermato dall’avvocato Greco, la Cassazione ha stabilito che in presenza di una contabilità irregolare, l’amministratore non ha diritto al compenso. Una contabilità regolare è essenziale per consentire ai condomini di verificare le operazioni finanziarie e consultare i relativi documenti giustificativi in modo trasparente e cronologico.

la contabilità dell'amministratore è irregolare
È bene verificare che la contabilità presentata dall’amministratore sia regolare – Linkcoordinamentouniversitario.it

Senza una contabilità adeguata che registri in modo accurato le transazioni relative al condominio, il diritto dell’amministratore al compenso diventa contestabile. Pertanto, se i condomini si trovano di fronte a una situazione in cui la contabilità è stata gestita in modo irregolare, hanno il diritto di contestare il compenso dell’amministratore.

Durante l’assemblea condominiale, i condomini possono esprimere il loro dissenso nei confronti del rendiconto presentato dall’amministratore, negando l’approvazione del bilancio. Questo atto rappresenta una forma di contestazione nei confronti dell’operato dell’amministratore e, di conseguenza, impedisce il suo diritto al compenso.

È importante sottolineare che la negazione del compenso all’amministratore non è una decisione arbitraria, ma è basata su fondamenti legali solidi. La legge stabilisce che l’amministratore deve svolgere il suo lavoro in modo diligente e professionale, e una contabilità accurata è parte integrante di questo impegno.

Quindi, prima di prendere qualsiasi decisione, è essenziale che i condomini verifichino attentamente la contabilità presentata dall’amministratore. Se emergono irregolarità o discrepanze, è necessario documentarle accuratamente per supportare la contestazione. Inoltre, è consigliabile ottenere consulenza da un avvocato specializzato in diritto condominiale. Un legale esperto può fornire orientamento sulla migliore strategia da adottare e assistere i condomini nell’azione legale.

E durante l’assemblea, i condomini devono essere pronti a votare in modo consapevole e informato, esprimendo il proprio dissenso nei confronti del bilancio presentato dall’amministratore. Una votazione contraria all’approvazione del bilancio è il primo passo per negare il compenso all’amministratore.

 

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