Meglio evitare di comprare il cibo a domicilio finché questa questione non sarà chiarita. La situazione, al momento, è sconcertante
Gran parte dei cittadini nel mondo è sempre meno dedita a cucinare delle pietanze nella propria abitazione. Questo modo di fare è aumentato durante gli anni, per via dei tantissimi impegni che una persona ha durante il giorno, specie quelli lavorativi. Dopo lunghe giornate di lavoro, soprattutto sottopagate (motivo per cui i dipendenti tendono a una maggiore produzione, per guadagnare di più), e turni sempre più propensi al massimo della produttività, quando un dipendente arriva a casa ha poche forze per poter fare altro.
Ciò ha spinto moltissimi soggetti ad affidarsi alle consegne a domicilio, specialmente per quanto riguarda i pasti. Questo modo di fare ha portato, comunque, al mondo un nuovo tipo di attività lavorativa, ossia quella delle consegne espresse effettuata tramite i rider. Le nostre città sono sempre più piene di queste persone che girano in bicicletta, in scooter o in automobile con una borsa termica al seguito, in cui vengono poste le pietanze ben confezionate da parte dei ristoratori.
Ma c’è un qualcosa che proprio non sconfinfera molti fruitori di questo servizio, ossia la carica batterica che potrebbe contenere la suddetta borsa. Insomma, questo settore è già stato falcidiato per via dei tanti incidenti che questi rider subiscono durante i turni di lavoro, specie per la mancanza di piste ciclabili nelle città, ma anche per i bassi stipendi che essi ricevono. Ora, però, c’è qualcosa di ben più scabroso da dover affrontare e si spera venga sistemato, come gli altri difetti, il prima possibile.
Ad allarmare i tantissimi fruitori di questo servizio è stata una ricerca effettuata da parte di Gambero Rosso, un vero e proprio punto di riferimento per la cultura culinaria del nostro Paese. Le analisi effettuate nelle sacche dei rider, all’interno di un laboratorio specializzato in analisi biologiche (il SiLa), hanno scaturito dei dati a dir poco disgustosi.
In effetti, secondo la responsabile del laboratorio, Laura Panzironi, sono state trovate più di 200 colonie di batteri all’interno delle sacche. Risiedevano sul fondo e nelle pareti laterali, sintomo di bassissima pulizia igienica effettuata dentro di esse.
Questi batteri potrebbero provocare dei disturbi gastrointestinali e, finanche, sintomi che possono provocare la morte. Sembrano mancare dei controlli assidui su queste borse e la responsabilità sulla loro igiene ricade sugli operatori dell’intera catena, specie quelli del trasporto. Urge, quindi, una legge che aumenti i controlli igienico-sanitari durante la fase di consegna, oltre a quelli relativi alla conservazione delle pietanze che le sacche contengono.
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