Occorre cambiare la guida quando si possiede un’auto ibrida: ecco l’errore che fa consumare molto di più e usura il mezzo.
Mentre lo stravolgimento climatico mette in serie difficoltà intere aree del mondo, le scadenze in ambito europeo, concernenti i limiti sull’immissioni di polveri sottili nell’atmosfera, si fanno sempre più stringenti. Ci si avvicina gradualmente ma a passo spedito verso gli obiettivi dell’Agenda 2030, fissata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, e anche le politiche ambientali locali stanno inesorabilmente scadenzando passaggi strutturali fondamentali.
A partire da quest’anno molte delle grandi città italiane chiuderanno non soltanto il centro storico, ma grandi aree urbane (nella maggior parte dei casi, quelle delimitate dagli anelli ferroviari), ai primi veicoli che non rispettano i recenti standard in materia di inquinamento. I primi della lista sono ovviamente quelli più inquinamenti, per arrivare (proroghe permettendo) ai mezzi dotati delle certificazioni più recenti (via progressivamente Euro 3, 4 e 5).
Auto ibrida, attenzione alla guida per mantenere l’efficienza del motore
La rivoluzione automobilistica è ben più vasta di quanto si immagini. In Italia si comincia ad acquistare l’elettrico e a rifornirsi presso le colonnine. Nel frattempo, però, a farla da padrone sulle vendite è l’auto ibrida, sebbene non si rinunci ancora del tutto alle auto a benzina. I costi molto alti per l’acquisto di un veicolo ibrido sono un disincentivo per molte famiglie.
La grande novità apportata dal mezzo ibrido risiede nel motore (come è evidente anche nel caso elettrico), ma anche all’automobilista viene richiesto di fare la sua parte. Perché se i motori a propulsione metà benzina metà elettrico riducono di gran lunga i consumi, il guidatore non può esimersi, se vuole sfruttare al massimo l’efficienza del mezzo, dal modificale diversi aspetti della sua guida. Si tratta, in fondo, di adottare qualche piccolo trucco.
Alla base di ogni ragionamento c’è la batteria. Una tecnologia come il “Full-Hybrid” fa sì che l’assistenza elettrica copra la maggior parte delle tratte (specie nelle vie urbane), grazie al Plug-In in grado di avanzare il mezzo per 40, fino a 80 km in elettrico. Un aiuto arriva da una guida fluida, rilasciando spesso il gas e rallentando il mezzo sotto l’azione del freno motore.
Accelerando spesso, si accende la combustione termica, aumentandone i consumi. Con la velocità costante, il motore termico viene spento per mantenere l’alimentazione elettrica. Sulle strade di montagna, la salita può far consumare più velocemente la batteria, ma la ricarica recupera in discesa, regolando altresì il sistema frenante.