Leggenda del ring in fin di vita dopo un atto eroico: voleva salvare il cane

Incredibile vicenda che ha per protagonista un’autentica leggenda degli sport da combattimento e del ring

Quando ha visto la casa dei suoi genitori in fiamme non ha esitato un solo secondo e si è gettato tra le fiamme. Prima è riuscito a portare al sicuro i suoi genitori. Poi, nonostante i vicini avessero cercato in tutti i modi di trattenerlo, si è catapultato di nuovo nel fumo nel tentativo di salvare il cane e le cose di valore custodite all’interno dell’appartamento.

La casa di Mark Coleman, leggenda del ring, distrutta dalle fiamme
La casa di Mark Coleman completamente distrutta dalle fiamme – Credits WLOT Live (LinkCoordinamentoUniversitario.it)

Quando i vigili del fuoco sono riusciti a soccorrerlo e a portarlo sull’ambulanza le sue condizioni erano molto gravi.

Leggenda del ring rischia la vita per salvare il cane

Mark Coleman, Hall of Famer dell’UFC, un’autentica leggenda delle cosiddette mixed martial arts, è ricoverato in gravissime condizioni dopo l’incendio della villetta di Fremont, Ohio, nella quale vivevano i suoi anziani genitori.

La notizia della sua impresa ha immediatamente raccolto profonda impressione sul web e sui social dove Coleman è popolarissimo per le sue imprese nella federazione di combattimento che vanta milioni di fan e di follower in tutto il mondo, Italia compresa.

Stando a poche informazioni ufficiose confermate tuttavia dalla figlia del wrestler Morgan, Coleman è stato subito intubato a causa di una intossicazione da fumo che gli ha provocato una grave insufficienza respiratoria. Dopo il primo ricovero i medici hanno disposto il suo trasferimento d’urgenza in aereo a Toledo dove è ricoverato in condizioni gravi e prognosi riservata.

Chi è Mark Coleman

Mark Coleman, 59 anni, è uno dei veterani della UFC, la federazione di MMA più importante del mondo. Nato a Fremont, ha iniziato a combattere nelle leve universitarie di lotta libera con grande successo partecipando a tutti i campionati mondiali juniores e seniores per piazzarsi settimo alle Olimpiadi di Barcellona del 1982.

La sua carriera in MMA è iniziata da professionisti agli albori della federazione. Si può dire che Coleman sia stata una delle primissime stelle, una delle personalità che più di ogni altro hanno contribuito a rendere questo tipo di disciplina un grande successo di pubblico e di ascolto televisivo.

In UFC ha conquistato un titolo Mondiale pesi massimi, il primo in assoluto nella storia della UFC, oltre a due Tournament Championship nell’edizione 10 e 11 per essere nominato Hall Of Famer nel 2008. I suoi combattimenti sono stati decine sia un UFC che in altre federazioni fino al suo addio definitivo. L’ultimo match in UFC nel 2010 contro Randy Couture. Oltre a Couture ha affrontato tutti i più grandi atleti della sua generazione.

Il primo campione mondiale di sempre

Considerato un’autentica personalità del ring, un fuoriclasse, Mark Coleman è diventato uno dei punti di riferimento, un autentico mentore, per molti lottatori che hanno deciso di seguire il suo esempio.

I suoi ultimi anni dopo la decisione di abbandonare la lotta a 48 anni di età sono stati estremamente complicati per alcuni problemi fisici portati proprio da anni di colpi violenti sul ring ma anche per la sua dedizione all’alcolismo. Nel 2021 aveva suscitato molta commozione una sua lunga confessione in TV nel corso della quale aveva rivelato che Wes Sims, uno dei suoi primissimi avversari, lo aveva convinto a entrare in rehab per disintossicarsi definitivamente dall’alcol.

Mark Coleman Leggenda Ring UFC
Mark Coleman, ex campione del mondo UFC in uno scatto recente – Credits WLOT Live (LinkCoordinamentoUniversitario.it)

Da allora era sobrio e viveva allenando giovani atleti e lavorando come testimonial e promoter delle organizzazioni locali nella zona dove era nato, a Fremont, poco lontano dalla casa dei suoi genitori insieme alla seconda moglie Tina e alla sua terza figlia, Skylar.

Un incendio devastante

Non è chiaro che cosa abbia provocato l’incendio nell’abitazione dei genitori di Coleman. Quello che si sa dalla ricostruzione dei vicini è che Mark è stato uno dei primi ad arrivare sul posto, quando le fiamme avevano aggredito tutto il piano terra e il fumo stava cominciando a uscire dal tetto dell’abitazione.

Coleman è riuscito a portare fuori dalla casa prima sua madre, poi suo padre. Infine si è gettato di nuovo tra le fiamme perché non riusciva a trovare Hammer, il cane di famiglia.

Coleman è rimasto nell’abitazione molto a lungo: quando i vigili del fuoco lo hanno raccolto era svenuto. Si è ripreso, ha ringraziato i soccorritori, ha chiesto notizie del cane che purtroppo non ce l’aveva fatta ed è rimasto ucciso nella casa che è andata completamente distrutta. Poi è di nuovo svenuto ed è stato intubato prima della corsa in ambulanza verso l’ospedale di Fremont. Qui i medici hanno disposto il trasferimento a Toledo in un reparto più specializzato per le persone ustionate e avvelenate dal fumo.

Le parole di sua figlia Morgan

La prima a confermare la gravità della situazione è stata proprio Morgan, la seconda figlia, nata dal suo primo matrimonio: “Papà è in ospedale e sta lottando per la vita. Molti sanno quale fosse il suo carattere, lui era un eroe, sicuramente è sempre stato il nostro eroe. È riuscito a portare entrambi i genitori fuori di casa ma, nonostante i suoi migliori sforzi, non è riuscito a salvare il nostro cane. Invitiamo tutti quelli che lo amano a pregare per lui: è in ospedale e sta lottando per la sua vita dopo questo atto eroico”.

Sul web sono uscite anche un paio di foto del wrestler incosciente e intubato: “Nostro padre è un grande combattente. É l’uomo più forte e più coraggioso che conosca….” ha concluso Morgan affidando il suo pensiero al proprio canale social e al profilo ufficiale di suo padre.

Tra i primi a raggiungere l’ospedale proprio Wes Sims, suo sponsor nella lunga battaglia verso la sobrietà e diventato suo grandissimo amico.

Sims è sembrato duramente provato da quanto accaduto al suo amico: “Se la caverà, perché è un duro, uno degli individui più duri mai creati. La sua vita è sembrata un film e con questo atto ha definitivamente aggiunto un capitolo eroico a una esistenza che merita davvero di essere raccontata…”

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