L’Antitrust multa Intesa San Paolo per aver portato avanti pratiche scorrette nei confronti dei clienti, è una cosa gravissima.
Rbm Salute, azienda del gruppo Intesa San Paolo ha ricevuto una multa dall’Antitrust per i ritardi nei rimborsi dei suoi assicurati, che sono “pratiche scorrette” verso i clienti del gruppo. Ecco cosa sta succedendo e a quanto ammonta la multa da pagare.
Del gruppo Intesa San Paolo fa parte anche Rbm Salute, un’azienda che si occupa di assicurazioni, specializzata nel ramo della sanità, e che in questi giorni sta facendo parlare di sé in maniera molto poco positiva. Infatti, è recentissima la notizia secondo cui l’Antitrust ha multato per 2,5 milioni di euro la Rbm Salute per aver ritardato eccessivamente i rimborsi dei clienti e aver rigettato senza una motivazione valida alcune richieste di rimborso.
La Rbm non è però l’unica azienda del gruppo ad aver ricevuto una multa, perchè anche Previmedical, a cui Intesa San Paolo aveva affidato la liquidazione dei rimborsi, ha ricevuto una sanzione, però per un importo inferiore, “solo” 1 milione di euro. Al centro del mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm o Antitrust) c’è il fondo Metasalute, per cui molti clienti hanno inviato segnalazioni di ritardo nel rimborso spettante o addirittura di rigetto della propria richiesta senza alcuna giustificazione.
Riguardo Rbm Salute, l’Antitrust dice che questa “integra una pratica commerciale scorretta perchè è stato accertato che hanno ostacolato l’esercizio dei diritti contrattuali dei consumatori, rendendo onerosa la fruizione delle prestazioni assicurative”. In riferimento a Previmedical invece, specifica che “sono emersi problemi presso la centrale operativa che hanno determinato, a partire dai primi mesi del 2023, l’accumularsi di un numero molto alto di pratiche in attesa di evasione, in notevole ritardo rispetto ai tempi di liquidazione previsti dalle rispettive polizze sanitarie”.
Subito dopo la decisione dell’Antitrust, Intesa San Paolo si è difesa affermando che le due aziende si stanno già muovendo per risolvere il problema e che le lamentele dei clienti in riferimento a quanto sollevato dall’Agcm sono in calo, motivo per cui la multa sarebbe superflua. Questo è quanto confermano i dati Ivass, che già nel corso del 2023 segnalano un calo dei reclami del 35% proprio in riferimento al fondo Metasalute. Questo trend sembra confermarsi per l’anno in corso, ma vista la mole di reclami ricevuti in precedenza, per tutelare al meglio i consumatori, al momento l’Antitrust non sembra voler revocare la multa.
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