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Curiosità

La villa più bella d’Italia: dove si trova, qual è il mistero che l’avvolge, una storia incredibile

Una tra le ville più belle d’Italia, colma di storia, arte e diverse culture, che si sono influenzate tra loro, abbracciata dalla natura

L’ennesima prova che l’Italia è un Paese che riesce sempre a stupire per le sue meraviglie, la troviamo in una delle ville tra le più belle in assoluto. Sia architettonicamente, che in qualità di arredamento, ha una bellezza che sovrasta ogni altra cosa, ma ciò che la rende ancora più unica e speciale, è la storia che l’ha attraversata e le personalità che si sono susseguite al suo interno. Una villa che viene nominata anche nei libri di scuola, tra storia e letteratura, conosciuta in tutto il mondo.

Una delle ville più belle in Italia e un pezzo fondamentale della cultura italiana – linkcoordinamentouniversitario.it

Questa villa, in quanto antica abitazione, ha visto passare diversi personaggi illustri, dallo spettacolo, che comprende musica, teatro e cinema, dalla politica e dalla letteratura. I suoi ambienti interni dimostrano la vivacità, il virtuosismo, il decadentismo e il genio che ha messo piede in questo luogo. Ancora oggi, la sua presenza maestosa trasmette la sagacia e l’erudizione del tempo. Come se non bastasse, viene avvolta dal verde della fitta vegetazione e dal blu dell’acqua in cui si affaccia. Siate curiosi di sapienza e di conoscenza, in modo da apprezzare questa meraviglia ancora di più.

Una villa circondata dalla natura, in un’atmosfera intellettuale, attraversata da venti di estetismo

Un incrocio tra differenti tipologie della natura stessa e tra l’artificialità, la mano dell’uomo, una mano che ha creato un vero e proprio esemplare concreto di meraviglia. La villa è situata sul Lago di Garda, uno dei maggiori laghi italiani, diviso tra tre regioni: Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige. Il comune che ospita la struttura è Gardone Riviera, sulla sponda bresciana, un luogo in cui la fitta e verde vegetazione incontra e si specchia sulle profonde e blu acque del lago, colorandosi di sfumature verdi. Solamente l’ambiente circostante merita di essere visitato e apprezzato, tuttavia, l’aggiungersi di questa villa, crea un fantastico connubio tra l’operato di Madre Natura e quello dell’essere umano.

Gardone Riviera: sponda bresciana del Lago di Garda – linkcoordinamentouniversitario.it

Oltre duecento mila persone, ogni anno, si recano a Gardone Riviera per visitare la rinomata villa che contiene un importante pezzo della storia del nostro Bel Paese: il Vittoriale degli Italiani. Un complesso di edifici, vie, piazze, un teatro all’aperto, giardini e corsi d’acqua, eretto per volontà del Vate, Gabriele D’Annunzio, nel 1921, con l’aiuto dell’architetto Gian Carlo Maroni. Un luogo che è stato creato per ricordare la vita inimitabile del poeta e soldato e per dare immenso valore alle imprese degli italiani durante la Prima Guerra Mondiale.

Nel 1921, Gabriele D’Annunzio decise di affittare la villa di Cargnacco, un quartiere di Gardone Riviera, appartenuta a Henry Thode, uno studioso d’arte, di cui la prima moglie fu Daniela Senta von Bulow, figlia di Cosima Liszt, che, a sua volta, fu figlia illegittima ma riconosciuta del famoso pianista e compositore ungherese Franz Liszt, poi divenuta Cosima Wagner, poiché seconda coniuge del compositore tedesco, amato da D’Annunzio, Richard Wagner. La villa era stata sequestrata dal Governo italiano come risarcimento di guerra. Nello stesso anno, il Vate ospita Benito Mussolini nella residenza.

Il Vittoriale degli Italiani, eretto nel 1921, grazie a Gabriele d’Annunzio e l’architetto Maroni – linkcoordinamentouniversitario.it

Con l’avanzare degli anni, fino al 1938, la villa prese sempre più forma, arrivando ad essere quell’edificio, visibile oggi, chiamato Vittoriale degli Italiani. Fu l’ultima residenza del poeta abruzzese, dove decise di ritirarsi per dar vita alle sue ultime opere, per fare un ultimo regalo alla sua amata patria, ma soprattutto per creare una cittadella monumentale a memoria della sua vita inimitabile. Oltre ai luoghi del Vittoriale già presenti, sono stati aggiunti, a partire dal 2008, altri ambienti, come il Museo D’Annunzio Segreto; il Museo D’Annunzio Eroe e il Museo l’Automobile è femmina.

Il complesso di edifici comprende:

  • La Priora: la villa in cui ha abitato nel suo ultimo periodo di vita, arredata e adornata come il suo gusto prevedeva “Tutto qui mostra le impronte del mio stile nel senso che io voglio dare al mio stile”;
  • Il Parco: l’ingresso e tutto ciò che comprende l’esterno dell’abitazione, anche altri edifici: Nicchia dell’Enigma; Piazzetta del Pilo del Piave; Piazza dell’Esedra; Giardino delle Vittorie; Piazzetta Dalmata; Canile; Viale di Aligi; Fontana del Delfino; Lago del Cigno; Valletta dell’Acqua Savia; Valletta dell’Acqua Pazza; Ponte delle Teste di Ferro; Villa Mirabella; Cimitero dei Cani; Casseretto; Frutteto; Limonaia; Arengo; Cortiletto degli Schiavoni; Portico del Parente;
  • Anfiteatro: “una conca marmorea sotto le stelle”. Purtroppo, la morte è andata da Gabriele D’Annunzio, prima che potesse vedere l’anfiteatro terminato;
  • Auditorium: un luogo in cui vengono svolte mostre permanenti ed itineranti di artisti contemporanei. Il velivolo con cui D’Annunzio volò su Vienna, lanciando dei volantini, è stato decorato sulla carlinga, da Guido Marussig;
  • Laghetto delle Danze: un laghetto a forma di violino, ricco di vegetazione, cascate, tuffi naturali, il rincorrersi delle acque dovrebbe significare il movimento e l’armonia sinuosa delle ballerine nello spettacolo;
  • MAS96: un motoscafo anti sommergibile utilizzato dal Vate durante la Beffa di Buccari, per poi accompagnarlo dei suoi giri di piacere sul lago;
  • Mausoleo: qui, riposa Gabriele D’Annunzio, circondato dai suoi più fedeli amici, tra cui l’architetto Maroni;
  • Regia Nave Puglia: una nave incastonata nella collina all’interno del grande Parco che ospita la dimora del Vate. La prora della Nave Puglia, fu protagonista nella Prima Guerra Mondiale, per poi essere rimontata al Vittoriale tra il 1925 e il 1938.

 

Caterina Fagiani

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