Si tratta della cosiddetta “Campagna di Esistenza in Vita”: scopriamo di cosa si tratta e cosa fare per non perdere la pensione.
Non sono pochi i connazionali che decidono di trascorrere la pensione all’estero. Ed in base alla normativa vigente, uno dei doveri principali dei pensionati italiani che vivono oltreconfine è quello di dimostrare di essere ancora in vita. Ebbene sì: vivi e vegeti, dunque in pieno diritto di continuare a ricevere la propria pensione anche in lidi assai lontani dallo Stivale.
Il rischio, infatti, è che la pensione continui ad essere emessa anche a seguito dell’eventuale decesso. E non solo: anche che qualcuno, ad esempio un famigliare o un congiunto del defunto, continui a percepirla. Chiaramente in modo del tutto illegittimo. Per questo motivo è necessario che i connazionali pensionati e trasferitisi all’estero prendano parte costantemente delle campagne di comprova della cosiddetta “Esistenza in Vita”.
Ai fini dell’ottenimento della pensione all’estero, tale partecipazione è infatti un adempimento che, in caso non venga rispettato anche solo per dimenticanza, può comportare l’interruzione della pensione. Per l’anno in corso, la prima fase della campagna è già stata effettuata tra gli scorsi mesi di Marzo e Luglio. Ora è al via la seconda fase: cerchiamo di capire cos’è necessario fare.
Ogni anno, la campagna di comunicazione di esistenza in vita dei pensionati all’estero prevede due fasi. Come dicevamo, tra gli scorsi mesi di Marzo e Luglio si è svolta la prima, che ha coinvolto i pensionati residenti in America, in Asia, in Estremo Oriente, negli Stati dell’Est Europa e nei Paesi Scandinavi.
A partire dal 20 Marzo ed entro il 18 Luglio, gli italiani pensionati residenti in queste aree del mondo hanno dovuto presentare il modulo di certificazione dell’esistenza in vita a Citibank, il servizio bancario che gestisce la campagna. Ora: poniamo che un pensionato non abbia presentato il modulo in tempo. Ebbene, in questi casi, l’INPS ha versato la rata di Agosto presso uno sportello della Western Union del Paese di residenza del pensionato.
E se questi non si è presentato per riscuoterla, ecco che a partire da Settembre l’INPS provvede alla sospensione della mensilità. La seconda fase, invece, è già partita dal 20 Settembre e riguarderà i pensionati residenti in Europa, Africa ed Oceania, che potranno presentare il modulo fino al prossimo 18 Gennaio 2024. Dunque, al fine di mantenere attiva la propria pensione, è essenziale rispettare le scadenze. Per ulteriori approfondimenti e dettagli, è consigliabile consultare il portale online dell’INPS nella sezione dedicata ai pensionati residenti all’estero.
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