Il problema del morbillo causa non poche preoccupazioni in tutta l’Italia: gli ultimi sviluppi allarmano i medici
L’emergenza Covid-19 degli scorsi anni ci ha fatto riscoprire un’Italia decisamente più fragile, che pian piano si sta rialzando, con tutte le difficoltà del caso, anche economiche.
![Morbillo, il nuovo problema della sanità](https://linkcoordinamentouniversitario.it/wp-content/uploads/2024/02/morbillo-19022024-linkcoordinamentouniversitario.jpg)
Mentre il sistema sta cercando di ripartire, però, i problemi per la sanità non sono finiti. No, stavolta non c’è un nuovo virus sconosciuto che ci terrà tappati in casa per anni, previo l’utilizzo di mascherine e vaccini, ma il morbillo non può più essere preso sotto gamba, non alla luce delle ultime evidenze scientifiche. In Italia, infatti, è stata identificata una nuova variante che è meno sensibile ai test diagnostici, quelli che appunto vengono effettuati se si è positivi o no a una determinata patologia.
Uno studio effettuato dall’Università di Milano in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ha posto l’accento sulla questione ed è stato pubblicato su ‘Eurosurveillance’. La zona più afflitta è proprio la città metropolitana di Milano e i comuni vicini, dove sono già stati riscontrati cinque diversi casi da gennaio 2024, e la sensazione è che non finiranno qui. Per il momento, a livello epidemiologico, è inutile lasciarsi andare all’allarmismo perché si tratta di pazienti sporadici, e cioè non c’è nesso tra loro che lasci presupporre una catena più ampia di contagi.
Inoltre, parecchi di questi casi avevano una storia recente di viaggio, dall’Uzbekistan, dalla Thailandia e dall’Italia meridionale, per esempio. Due su tre hanno riscontrato affezione da MeV con tre mutazioni. Proprio queste mutazioni caratterizzano la maggior parte dei problemi per i sanitari: di fatti, cambiando una porzione delle nucleoproteina bersaglio dei test, rende particolarmente difficile la diagnosi.
La nuova variante del morbillo fa perdere i test di sensibilità
I ricercatori hanno spiegato a chiare lettere che nessuno dei 614 ceppi di morbillo esaminati aveva questa caratteristica, cioè la perdita di sensibilità da parte degli esami diagnostici.
![Test meno sensibili al morbillo](https://linkcoordinamentouniversitario.it/wp-content/uploads/2024/02/iss-19022024-linkcoordinamentouniversitario.jpg)
Hanno anche dato un allarme che non si può più mettere sotto il tappeto: “I nostri risultati suggeriscono ora che i virus del morbillo con le mutazioni rilevate attraverso la sorveglianza molecolare svizzera, stanno già circolando in Italia“. È chiaro che lo scopo dello studio, oltre alla valenza epidemiologica, abbia anche uno scopo preventivo. I sanitari sanno che una nuova variante di morbillo sta circolando e che man mano i test potrebbero perdere sempre più di efficacia. Ciò consente ai clinici di effettuare comunque la diagnosi nel modo corretto e trattare tempestivamente i pazienti. Infine, l’augurio è che si aggiornino “tempestivamente i test per rilevare tutti i ceppi di MeV attualmente circolanti“.