La nuova insidiosa “truffa del poliziotto”: ti rubano i dati personali in questo modo

Una nuova frode serpeggia online. Se non avete mai sentito parlare della “truffa del poliziotto”, fate attenzione: ecco come vi derubano.

Internet è un vasto mondo in cui le possibilità sono infinite: informazione, lavoro, intrattenimento, comunicazione, svago, ecc. Purtroppo, è anche un luogo virtuale dove anche i malviventi più furbi hanno accesso liberamente e in cui riescono a mettere in pratica i loro malevoli intenti. É sempre più difficile riuscire a svelare la fitta trama d’inganni tessuta dagli hacker.

Truffa del poliziotto, phishing
Truffa del poliziotto, in cosa consiste il subdolo tentativo di phishing – linkcoordinamentouniversitario.it

La loro creatività sembra non avere limite e sono sempre in azione con stratagemmi volti a far cadere in trappola ingenui utenti. Ultimamente, infatti, sta prendendo piede la “Truffa del Poliziotto”. Ne avete mai sentito parlare? Il primo passo per difendersi è la conoscenza. Scopriamo in cosa consiste e come difendersi dagli attacchi criminali.

“Truffa del poliziotto”: il nuovo subdolo stratagemma online che mette a rischio la vostra sicurezza

La “truffa del poliziotto” viene innescata tramite una falsa comunicazione da parte della polizia giudiziaria in cui si annuncia la convocazione in tribunale, il tutto senza fornire dettagli precisi. La vittima del raggiro riceverà un’email con allegato un finto atto giudiziario.

Truffa del poliziotto, phishing
Truffa del poliziotto, in cosa consiste il subdolo tentativo di phishing – linkcoordinamentouniversitario.it

In esso si annuncia che è in corso un’indagine per reati gravissimi come pornografia infantile, pedofilia e pornografia cibernetica. É chiaro che il destinatario di una simile notizia abbia una normalissima reazione di paura. Chi non l’avrebbe sapendo una cosa del genere? La propria reputazione, tutta la propria vita, potrebbe essere in pericolo. Ed è così che la vittima è indotta a cadere nella trappola.

Il messaggio include elementi che potrebbero sembrare plausibili ed autentici come, per esempio, il logo del ministero dell’Interno o la firma del capo della polizia. Questi dettagli sono appositamente inclusi per conferire credibilità alla truffa. Il malcapitato è invitato a contattare il mittente entro 72 ore rispondendo alla comunicazione via email.

Si chiede di inviare i propri dati personali. Lo scopo finale è quello di riuscire a carpire informazioni sensibili o addirittura estorcere denaro alla povera vittima, ignara di tutto e impaurita per essere stata coinvolta in reati così deprecabili. Svelare la frode non è difficile.

Se ci pensate bene, in caso di un reato come pedofilia o pornografia infantile, le forze dell’ordine avviserebbero mai il probabile colpevole di un’indagine in corso? Inoltre, le comunicazioni di tale delicatezza, avverrebbero mai via email? É assolutamente impossibile. Fate attenzione e, quando avete sentore di truffa, rivolgetevi sempre alle autorità competenti.

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