In tutta Italia, la connessione a internet è diventata lentissima. Ecco cosa sta succedendo e quali sono le conseguenze per il futuro.
Avere una connessione internet veloce e performante in casa è diventato da tempo un bisogno di molti. Soprattutto dopo lo scoppio dell’emergenza pandemica, infatti, sempre più persone lavorano da casa in modalità ibrida o full remote. Discorso simile anche per la didattica a distanza o anche solo per abitudini di svago come il gaming o lo streaming. Tutte azioni che richiedono Wi-Fi di qualità e possibilmente che si appoggi sulla Fibra.
Ma se vi dicessimo che di recente in Italia la connessione internet è diventata lentissima? E non stiamo parlando di un errore su scala nazionale che verrà risolto nei prossimi giorni, ma di un problema su larga scala che obbligherà il governo ad interventi precisi nelle infrastrutture per poter portare quanto prima ad un miglioramento effettivo e che possa allineare il Belpaese al resto del mondo.
Siamo di fronte ad un grande cambiamento per ciò che riguarda la connessione a Internet in Italia, se confrontata con il resto del mondo. C’è infatti un nuovo standard di velocità col Wi-Fi che sta per diventare consuetudine in tanti paesi, mentre in Italia non ce n’è neppure l’ombra. Un problema da risolvere e che porterà presto a discussioni sul tavolo della politica per capire in che modo agire a livello di infrastrutture.
Lo standard in questione è il Wi-Fi 7, ora disponibile per diversi dispositivi e che a breve verrà allargato anche a tanti altri come laptop, desktop, tablet, TV, smartphone e router. Si tratta di una tecnologia già in fase di sviluppo dal 2021 e che ora promette di diventare realtà in tutto il mondo. Il primo grande smartphone top di gamma ad implementare questa novità sarà il Galaxy S24 Ultra, ma ci aspettiamo questa modifica nel 2024.
Ma cosa garantirà il Wi-Fi 7? Partiamo dai 46 Gbps di throughput, di gran lunga migliore rispetto ai 9,6 Gbps del suo predecessore. A cui si uniscono bande dati a 2,5 GHz, 5 GHz e 6 GHz. Tra le altre cose, segnaliamo la presenza di canali a 320 MHz, 4K QAM, RU multiple in un singolo STA, accesso uplink attivato e servizi di comunicazione di preparazione alle emergenze. Una terminologia che ai meno esperti potrebbero risultare arcana, ma che nell’effettivo porteranno a standard di velocità molto maggiori. E l’Italia sarà “costretta” ad adattarsi.
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