L’Italia blocca un importante progetto segreto che coinvolge tutti i cittadini del Paese. Ma di cosa si tratta? Notizia sconvolgente.
Uno dei progetti finanziati con fondi europei è il progetto Marvel, acronimo di ”Multimodal Extreme Scale Data Analytics for Smart Cities Environments”. Esso si basa sull’acquisizione di filmati delle telecamere di videosorveglianza già installate nei comuni per la sicurezza urbana e dell’audio ottenuto da microfoni collocati sulle strade. Chi aderisce a tale progetto ha una garanzia in più per rendere la città più sicura.
Purtroppo però in Italia è successo qualcosa che ha reso difficile l’attuazione di questo importante progetto di ricerca scientifica, ovvero il Marvel e Protector. Tale problematica renderà la vita difficile a molte amministrazioni comunali, obbligandole a dotarsi di questo mezzo. Una di esse è stata sanzionata in modo ingente, a causa di una legge nazionale che si pone in contrasto con il progetto europeo. Una situazione che coinvolge infatti tutto il territorio nazionale, rischiando di non veder attuato questo importante mezzo per rendere sicure le città.
Progetto Marvel a rischio: cosa è successo in un Comune
Un comune italiano ha ricevuto una sanzione enorme per aver aderito al progetto di ricerca scientifica Marvel e Protector, che, come detto, ha come obiettivo lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per migliorare la sicurezza urbana, secondo il paradigma delle smart cities. Molte città italiane, infatti, si trovano in una situazione di insicurezza, con numerosa microcriminalità e senza telecamere moderne non è semplice scoraggiare e punire i reati, per questo c’è chi ha approfittato di questo progetto.
Il Garante al trattamento dei dati personali ha detto no al Comune di Trento sull’adozione del progetto Marvel e lo ha condannato a 50mila euro di multa per aver violato la privacy dei dati sensibili. Le informazioni “sensibili” che ad avviso dell’amministrazione sarebbero stati anonimizzati dopo la raccolta, sono stati analizzati per rivelare automaticamente, mediante l’IA, casi di rischio per la pubblica sicurezza.
Lo stesso progetto prevedeva che oltre all’acquisizione dei filmati, si raccogliessero e analizzassero anche messaggi e commenti di odio pubblicati sui social, secondo il progetto Protector, elaborando informazioni di interesse per le forze dell’ordine, proprio per evitare rischi e minacce per la sicurezza pubblica, tra cui anche i luoghi di culto.
Il Garante però ha detto no, perché si pongono molteplici violazioni della normativa sulla privacy. Sulla base delle criticità emerse sulla trasparenza e l’impossibilità del Comune di poter descrivere i trattamenti nelle informative, è arrivata la sanzione e lo stop.