Che cosa succede se un inquilino non paga le spese condominiali? Che cosa rischia lui e cosa rischia il proprietario di casa?
Il pagamento delle spese condominiali è spesso un argomento piuttosto controverso che può generare non poche discussioni in sede di assemblea e non solo. Nel caso di immobili in affitto la situazione può complicarsi ulteriormente, in quanto all’interno delle dispute possono intervenire anche degli altri ‘attori’.
In particolare, che cosa succede se un inquilino non paga le spese di condominio? Quali sono le conseguenze per lui e per il proprietario di casa? Fai molta attenzione perché non tutti sanno ciò che accade veramente in questi casi e, soprattutto, chi è che ha la maggiore responsabilità qualora si verifichino simili inconvenienti.
Inquilino che non paga le spese condominiali: quali sono le conseguenze
Come abbiamo anticipato poco fa, la questione del pagamento delle spese condominiali può destare non pochi problemi, soprattutto nel caso di un affitto. A tal proposito bisogna ricordare che ciascun condomino, vale a dire quindi anche chi mette il proprio bene in affitto, è tenuto a pagare le spese di condominio.
Tuttavia, di solito nei contratti di locazione è previsto che sia l’inquilino ad occuparsi di questa incombenza. Ma che cosa succede qualora quest’ultimo dovesse rimanere indietro con i pagamenti? Contro chi dovrebbe agire l’amministratore di condominio? Si tratta di domande lecite a cui non sempre è facile rispondere.
Ebbene, anche quando un condomino concede in locazione il suo immobile, questo rimane comunque obbligato a versare le spese sia ordinarie che straordinarie. Pertanto, se l’inquilino dovesse venire meno a questo impegno nonostante quanto stabilito da contratto il condomino-locatore rimane l’unico obbligato nei confronti del condominio.
Di conseguenza l’amministratore per legge non può agire direttamente contro il conduttore anche se il contratto di affitto prevede che sia quest’ultimo a versare le spese. Una volta stabilito questo, l’amministratore procederà come di consueto alla richiesta di un decreto ingiuntivo contro il proprietario di casa con successivo pignoramento di beni, immobili, stipendio, pensioni ecc. Si tratta di un principio espresso più volte dalla giurisprudenza della Suprema Corte.
Sarà poi il locatore a rivalersi sull’inquilino moroso, potendolo addirittura sfrattare se non paga la quota condominiale nonostante abbia regolarmente versato il canone mensile d’affitto. In tal caso, però, la legge prevede che l’importo arretrato debba essere pari ad almeno due mensilità e che il ritardo accumulato sia di almeno 60 giorni a partire dalla richiesta di pagamento fatta dal locatore.