Continua il calvario di Paul Pogba, trovato positivo al testosterone dopo un controllo antidoping. Lo scenario che si apre è davvero clamoroso
Senza fine. Così cantava Gino Paoli parlando di un grande amore. Una canzone che potrebbe prendere in prestito Paul Pogba, ma per parlare di qualcosa di molto meno romantico. Già, perché da quando è tornato alla Juve il campione francese sembra essere vittima di una maledizione.
Infortuni in serie, problemi di varia natura e un’estate a dir poco tribolata, con le voci di cessione e le offerte prima dall’Arabia Saudita e poi dalla Turchia. Diciamo che la Juventus non si sarebbe certo strappata i capelli di fronte a un suo addio, visto che il suo ritorno non è coinciso di certo con dei risultati da ricordare. Il “polpo” francese ha totalizzato la miseria di 8 presenze da quando è tornato a Torino, senza neanche un gol e con ben poche occasioni di lasciare il segno sul match.
Insomma, un disastro, che si completa pensando a quanto guadagna Pogba alla Juventus: ben 10,5 milioni di euro lordi, pari a 8 netti. Un’enormità, una media di un milione a presenza. Cifre inaccettabili che andranno presto ridotte, o forse addirittura peggio.
Pogba e il doping: cosa rischia adesso?
Il problema, per lui, è che stavolta potrebbe averla combinata grossa, anche se (forse) involontariamente. Paul Pogba infatti è stato trovato positivo al testosterone dopo un controllo antidoping effettuato al termine di Udinese-Juve.
Un bel guaio, in attesa di ascoltare la difesa del calciatore, che potrebbe sperare nell’assoluzione come capitato lo scorso anno a Palomino. Se così non fosse, però, la pena potrebbe essere di quelle devastanti: si parla di un massimo di 4 anni di squalifica per la positività al testosterone. Un’ipotesi che al momento non è neppure da prendere in considerazione prima di aver accertato per bene come sono andati i fatti.
Eppure, se tutto questo fosse confermato, la Juventus potrebbe trovarsi di fronte ad un bivio che poi, alla fine dei conti, potrebbe anche rivelarsi un colpo di fortuna. Perché se fosse accertata la positività e comminata la squalifica, il club potrebbe trovare il pretesto per un licenziamento per giusta causa. Si configurerebbe quindi l’ipotesi di una rescissione, la fine più ingloriosa per una storia fatta di grandi ritorni e tanta sfortuna ma anche un modo per alleggerirsi di un ingaggio che, vista la situazione attuale della Juve, è davvero pesantissimo da digerire.