Con gli incentivi under 35 i più giovani possono mettersi in proprio e far partire la loro azienda, ecco tutti quelli attivi e come funzionano.
I giovani d’oggi si trovano in una situazione economica particolarmente complessa, e proprio per permettere a chi vuole mettersi in proprio in giovane età, nascono gli incentivi under 35. Ecco quali sono quelli attualmente attivi e come funzionano.
Incentivi under 35
Il Governo ha deciso (finalmente aggiungerei) di puntare sull’imprenditorialità giovanile italiana, e di dedicare tutta una serie di incentivi proprio agli under 35 che hanno voglia di iniziare un’attività in proprio. Con il decreto recentemente varato, i giovani possono far (ri)partire la loro vita lavorativa e gettare le basi per il futuro del nostro Paese. Gli incentivi “Autoimpiego centro-nord Italia” e “Resto al Sud 2.0” sono rivolti a chiunque abbia meno di 35 anni e risulti disoccupato da almeno 12 mesi (donne senza lavoro, persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione).
I progetti che gli incentivi andranno a sostenere sono quelli che comportano l’apertura di una partita IVA autonoma e anche tutte le forme di lavoro collettivo (società cooperative, in accomandita semplice o srl). Gli incentivi hanno la forma di un voucher non soggetto a rimborso oppure di contributi a fondo perduto da utilizzare per l’acquisto di beni, strumenti e servizi. Nel primo caso le somme che si possono ricevere variano in base all’area geografica: 30.000 euro al Centro-Nord, 40.000 nel Mezzogiorno e nelle zone colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 nel Centro. Se il progetto prevede l’acquisto di prodotti tecnologici per dare vita ad un’azienda innovativa, gli incentivi appena descritti possono aumentare di altri 10.000 euro.
Autoimprenditorialità e innovazione
Nel caso dei contributi a fondo perduto, questi corrispondono nel Nord Italia ad un aiuto fino al 65% per i programmi di spesa che non superano i 120.000 euro, e fino al 60% per i progetti che prevedono un investimento iniziale tra i 120 e i 200.000 euro. Al Sud invece le percentuali salgono rispettivamente al 75% e al 70%, a seconda dell’investimento richiesto dal progetto. Oltre a questi incentivi, se ne aggiunge uno dedicato esclusivamente ai settori strategici legati all’innovazione: gli ideatori del progetto che avviano l’attività e assumono dipendenti a tempo indeterminato hanno diritto ad uno sgravio totale dei contributi per i dipendenti, nel limite di 800 euro al mese per ogni lavoratore, e fino ad un massimo di 3 anni.
Infine, per incentivare l’assunzione di donne e giovani under 35, i datori di lavoro hanno a disposizione uno sgravio sui contributi INPS per 2 anni e fino ad un massimo di 500 euro al mese (il tetto sale a 666 euro per chi assume in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna).