Puoi andare in pensione anche subito, grazie al riscatto dei contributi. Vediamo insieme come funziona e cosa devi fare.
Non tutti lo sanno ma, riscattando anni di vuoti contributivi, si può andare in pensione molto prima e con un assegno anche più alto.
Nel corso della carriera lavorativa possono esserci dei periodi di vuoti contributivi. Queste “carenze contributive” possono dipendere da tantissime ragioni: periodi di congedo, periodi di disoccupazione, periodi di lavoro all’estero, contributi non versati da ex datori di lavoro. Fatto sta che avere dei vuoti contributivi è penalizzante per due fattori.
In primis se mancano anni di contributi, bisogna continuare a lavorare. Secondo quanto stabilito dalla legge Fornero, infatti, il requisito contributivo minimo deve corrispondere almeno a 20 anni altrimenti non si potrà andare in pensione. In secondo luogo i vuoti contributivi penalizzano anche l’importo della pensione stessa in quanto, dal 1996 in avanti, l’importo della pensione si calcola proprio valutando l’insieme dei contributi versati. Ma ora c’è un modo per andare in pensione prima e con un assegno anche più alto.
Come funziona il riscatto dei contributi
Avere dei periodi di vuoti contributivi è penalizzante in quanto ritarda il momento del pensionamento e provoca anche una riduzione dell’assegno previdenziale. Ma c’è un modo per evitare tutto questo e riuscire ad andare in pensione con molti anni di anticipo e un assegno mensile più ricco.
Si tratta del riscatto dei contributi. Una persona può pagare di tasca propria a rate i contributi dei periodi vuoti in modo da raggiungere un montante contributivo tale che gli consenta di andare in pensione prima. I contributi riscattati sono utili sia per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria sia per accedere alle diverse misure di pensione anticipata.
Se, ad esempio, una persona ha 62 anni e 38 anni di contributi, riscattando 3 anni di vuoti contributivi raggiungerà 41 anni di contributi e potrà andare in pensione con Quota 103. Stesso discorso vale anche per tutte le altre misure di prepensionamento. Se una persona ha 40 anni di contributi, riscattandone solo 3 potrà accedere alla pensione anticipata ordinaria per la quale il requisito contributivo minimo è di 42 anni e 10 mesi per gli uomini o 41 anni e 10 mesi per le donne.
Si possono riscattare anche anni di contributi lontani nel tempo come gli anni universitari o gli anni del servizio civile oltre ai periodi in cui si è lavorato con contratti saltuari o i periodi all’estero. I contributi riscattati saranno utili anche per il ricalcolo della pensione in quanto andranno ad aumentare il montante contributivo.
L’attuale sistema di calcolo, infatti, tiene conto di due fattori: il montante contributivo e l’età a cui una persona va in pensione. Di conseguenza con più anni di contributi un soggetto si troverà ad avere un assegno mensile più ricco.