Pesantissime penalizzazioni sul fronte delle pensioni per coloro che sono nati in un determinato anno. Vediamo tutti i dettagli.
L’anno di nascita mai come ora è fondamentale. Infatti coloro che sono nati in un determinato anno, nel 2024 subiranno pesanti tagli sulla pensione.
L’anno di nascita nel 2024 determinerà per molti aspiranti pensionati la loro sorte e soprattutto l’importo della pensione. Infatti, per una modifica introdotta dal Governo Meloni nella legge di Bilancio 2024, chi è nato in un determinato anno, quest’anno potrebbe subire tagli molto pesanti sul suo assegno mensile.
L’anno di nascita conta. Ma conta non solo per poter raggiungere l’età giusta per poter accedere alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata. In alcuni casi conta anche per quanto riguarda l’importo della pensione stessa. Vediamo chi sarà penalizzato nel 2024.
Chi è nato nel 1962 riceverà brutte sorprese al momento di riscuotere il primo assegno previdenziale: lo riceverà molto più tardi del previsto e l’importo sarà molto più basso di quanto aveva messo in conto. La penalizzazione non riguarderà tutti i nati nel 1962 ma solo coloro che, nel 2024, accederanno alla pensione anticipata con Quota 103. Questa misura avrebbe dovuto cessare di esistere con la fine del 2023, invece, all’ultimo, il Governo di Giorgia Meloni ha deciso di prorogarla per tutto il 2024 ma con modifiche importanti.
L’età per accedere alla pensione con Quota 103 resta 62 anni e il requisito contributivo minimo resta di 41 anni. Da questo punto di vista, dunque, non è cambiato nulla. Tuttavia le finestre mobili sono state allungate di molto. Nel caso dei dipendenti del settore privato e dei lavoratori autonomi la finestra mobile – cioè il lasso di tempo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti necessari per accedere alla pensione e l’ottenimento del primo assegno pensionistico- è passata da 3 mesi a 7 mesi mentre nel caso dei dipendenti pubblici è passata da 6 mesi a 9.
Ma la penalizzazione più importante riguarda l’assegno mensile che un soggetto andrà a ricevere. Nel 2024 le pensioni di coloro che opteranno per Quota 103 saranno interamente ricalcolare con il sistema contributivo senza tenere in considerazione delle quote retributive antecedenti al 1996, cioè prima dell’entrata in vigore del sistema contributivo.
Ultima penalizzazione: fino al 2023 l’assegno previdenziale con Quota 103 non poteva superare di 5 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Nel 2024, invece, non potrà superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps: pertanto, rispetto al 2023, l’assegno mensile sarà di almeno 550 euro in meno.
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