L’Agenzia delle Entrate ha inviato lettere a diversi contribuenti che riguardano i rimborsi 730 2023. Per quale motivo? Scopriamolo.
Le lettere che sono state inviate dall’Agenzia delle Entrate costituiscono avvisi bonari di pagamenti dovuti da contribuenti in arretrato.
L’avviso bonario rappresenta una comunicazione mediante la quale, l’Agenzia delle Entrate, informa i contribuenti che la loro dichiarazione dei redditi è stata controllata, per evidenziare se ci sono contributi e imposte non versati.
Se così fosse, il contribuente viene invitato a regolarizzare la sua posizione pagando quanto dovuto spontaneamente, al fine di evitare l’emissione di cartelle di pagamento successive.
Secondo i calcoli effettuati, basati esclusivamente sui preavvisi bonari, l’Agenzia delle Entrate stima di riscuotere un totale di 6 miliardi di euro in un periodo di due anni, pari a circa 3 miliardi di euro annui.
Rimborsi 730 2023: tutte le ultime novità
In seguito ai primi rimborsi del modello 730 del 2023, destinati ai contribuenti che hanno presentato la propria dichiarazione dei redditi fino al 15 luglio, si prevede l’arrivo dei successivi rimborsi nel corso dei mesi di ottobre o novembre, per coloro che hanno provveduto alla presentazione della dichiarazione entro il 31 agosto.
Per quanto riguarda i contribuenti che hanno presentato entro il 2 ottobre 2023 la propria dichiarazione dei redditi, i rimborsi saranno erogati nel mese di dicembre. Non tutti i contribuenti potranno beneficiare dei tempi di rimborso del 730 2023, poiché per molti si protrarranno per diversi motivi fino al 2024.
Tali motivi sono facilmente spiegabili: il pagamento dei rimborsi non dipende soltanto dalla data di presentazione della dichiarazione dei redditi, ma anche dal tipo di rimborso richiesto e dall’importo.
In tal senso, la tempistica per ricevere i pagamenti va in base alle regole seguenti:
- rimborsi entro 1.000 euro: pagamento tra il 15 e il 22 dicembre;
- rimborsi entro i 1.000 e i 4.000 euro: pagamento tra gennaio e marzo;
- rimborsi dai 4.000 euro in su: tempistica allungata da 4/6 mesi.
Tra i poteri dell’Agenzia delle Entrate, c’è quello di controllare preventivamente i modelli 730 per le seguenti motivazioni:
- dichiarazione precompilata modificata rispetto a quanto predisposto dal Fisco;
- elementi di modifica incoerenti;
- dichiarazioni dei redditi che sono state presentate professionisti abilitati o Caf;
- modifiche che vanno a incidere sull’imposta che scaturisce dalla dichiarazione o sul reddito.
In conclusione, i tempi di pagamento dei rimborsi 730 del 2023 variano in base alla presenza o meno di un sostituto di imposta.
Nel caso in cui il contribuente ne abbia uno, come ad esempio l’Inps o un datore di lavoro, il rimborso 730 viene erogato direttamente tramite busta paga o cedolino pensionistico, con tempi di pagamento estremamente rapidi.
Tuttavia, nel caso in cui non sia presente un sostituto d’imposta, il rimborso viene erogato sull’Iban del contribuente direttamente dall’Agenzia delle Entrate, ma la tempistica di pagamento risulta notevolmente più lunga.