Bonus di Natale
In arrivo il bonus di Natale, un’agevolazione finanziaria straordinaria che porterà 100 euro in più direttamente sulla busta paga dei lavoratori dipendenti: a chi spetta questo significativo aumento?
Il governo guidato da Meloni sta valutando l’introduzione di un bonus di Natale che potrebbe raggiungere fino a 100 euro per le famiglie monoreddito. Questa misura mira a sostenere i lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro, che abbiano coniugi e almeno un figlio a carico.
Il bonus proposto sarebbe distribuito direttamente come parte della tredicesima mensilità, versato dal datore di lavoro. L’obiettivo è duplice: fornire un sostegno economico alle famiglie durante le festività natalizie e incoraggiare i consumi in questo periodo.
Questa proposta di un bonus di 100 euro per la tredicesima scarta l’ipotesi precedente di un contributo da 80 euro, che era emerso dalle prime bozze del decreto sulla riforma Irpef e Ires. Dopo una riunione tecnica preparatoria, si attende ora la conferma ufficiale da parte del Consiglio dei ministri, previsto per le 17:30. L’anticipazione di questo bonus più sostanzioso è stata riportata dal Sole 24 Ore.
Come ha precisato il viceministro all’Economia Maurizio Leo, la proposta di supporto alle famiglie a reddito basso è ancora in fase di valutazione e studio da parte degli uffici governativi. Si cerca di formulare un decreto che soddisfi le esigenze dei contribuenti senza compromettere gli equilibri finanziari pubblici.
Il costo stimato del bonus si aggira intorno ai 100 milioni di euro, che verranno finanziati tramite le maggiori entrate previste dal nuovo accordo biennale per le partite Iva. Il governo prevede anche di mantenere le tre aliquote fiscali per il 2025, data la mancanza di coperture per una possibile aliquota unica.
Oltre al bonus di 100 euro nella tredicesima per i lavoratori dipendenti, il governo sta lavorando per aumentare le pensioni di 100 euro al mese per determinate categorie di beneficiari.
La bozza del decreto sulla riforma Irpef e Ires include anche un aumento della tassazione sui premi di risultato, portandola dal 5% al 10%. Questa misura dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 gennaio 2025, con un limite massimo di 3.000 euro per i premi. Lo stesso trattamento fiscale sarà esteso alle somme erogate come partecipazione agli utili dell’impresa.
Questo decreto segna anche l’inizio dell’attuazione della delega fiscale per vari tipi di reddito, compresi quelli da lavoro autonomo, dipendente, agrario e altri redditi diversi. Per quanto riguarda la Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata), dal prossimo anno sarà concessa solo nei casi in cui non siano soddisfatti i requisiti pensionistici.
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