È possibile rinunciare al regime agevolato relativo alla tassazione delle mance? La risposta arriva dall’Agenzia delle Entrate
È un quesito che in tanti si sono posti dopo l’entrata in vigore, a partire da gennaio 2023, del cosiddetto regime agevolato relativo alle mance ricevute nell’ambito della propria attività lavorative. Chiaramente si fa riferimento ai lavoratori del settore privato che operano negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande come i ristoranti e nelle strutture ricettive come gli hotel.
A loro può infatti essere destinata, da parte dei clienti, una mancia, che è soggetta a tassazione. Ma che come stabilito dalla legge di bilancio 2023 è ridotta in quanto è stata decisa l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali. Ovvero un aliquota del 5% applicata entro il limite del 25% del reddito percepito, per le prestazioni di lavoro connesse alla mancia, nell’arco dell’anno.
Quello che in tanti si domandano è se sia possibile chiederne la non applicazione al datore di lavoro e, in caso affermativo, con quali modalità effettuare tale richiesta. Ricordiamo che le mance, ovvero somme di denaro offerte a titolo di liberalità dai clienti, possono essere erogate sia in contanti che mediante strumenti di pagamento elettronico. A tal proposito è intervenuta l’agenzia delle entrate con un chiarimento fornito nella circolare numero 26 del 2023 con la quale specifica quali sono le modalità per poter applicare la tassazione agevolata. Anzitutto il primo requisito è che il lavoratore sia titolare di un rapporto di lavoro nel settore privato e, si legge, “in uno specifico comparto economico”.
Secondo aspetto è che abbia percepito redditi di lavoro dipendente, nell’anno precedente rispetto a quello di applicazione dell’aliquota del 5%, redditi non superiori a 50mila euro, anche nel caso provengano da diversi rapporti lavorativi e datori di lavoro. Terza condizione è che non comunichi la volontà di voler rinunciare al nuovo regime agevolato al suo datore di lavoro.
Pertanto la risposta al quesito è affermativa ovvero è possibile rinunciare a tale regime previa comunicazione al titolare dell’azienda presso la quale si lavora. In questo caso le mance ricevute nel corso dell’anno andranno a concorrere alla formazione del reddito di lavoro dipendente. Ne deriva che tali importi, proprio come quelli relativi allo stipendio, verranno assoggettati al regime di tassazione ordinario. Per quanto riguarda le modalità per la rinuncia, l’Agenzia è specificato che non occorre nulla di particolare: è infatti sufficiente una comunicazione scritta, in ogni caso obbligatoria nel caso in cui si intenda rinunciare all’aliquota agevolata.
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