Se una volta in ufficio, la tua felicità si appiattisce, potresti avere un collega di questo tipo: ecco come evitarlo
Andare al lavoro è un impegno per tutti e se in alcuni giorni non pesa più di tanto, altre volte invece è davvero dura uscire dalle calde coperte e affrontare il traffico per raggiungere l’ufficio. Se poi, una volta che ci entriamo, troviamo un collega pessimista, carico di lamentele e focalizzato solo sui propri drammi allora sì che diventa impossibile lavorare bene.
Di fatto, sebbene spesso si pensi che questi atteggiamenti siano dovuti al brutto carattere o che siano del tutto involontari, avere un collega così è problematico poiché questi atteggiamenti negativi succhiano tutte le energie sia di chi li vive che di chi li subisce. Si parla infatti di vampiri energetici, di cui gli uffici sono pieni: ecco come evitarli e diventarne immuni.
Colleghi che succhiano tutte le energie: ecco come ci si protegge
Ebbene sì, esistono dei colleghi che possono essere definiti dei vampiri delle energie: il loro modo di essere, la loro negatività galoppante e alcune mancanze li rendono davvero velenosi per l’ambiente in cui sono inseriti. Chi si trova a lavorare con loro può sperimentare quindi difficoltà relazionale, nonché sentirsi triste ed amareggiato senza alcun motivo: la ragione sta proprio nella vicinanza con questi colleghi.
Di fatto, ci sono due tipi di vampiri energetici. I primi sono quelli sempre negativi, tristi e che hanno commenti spregevoli per tutto e tutti; i secondi sono invece quelli sempre pronti ad accendere discussioni, quindi perennemente iracondi ed anche egocentrici.
Per difendersene può essere utile controllare le proprie emozioni, quindi evitare di mettere a disposizione di questi colleghi le proprie energie: mostrarsi comprensivi ed empatici, pur mantenendo saldo l’obiettivo che è quello del proprio benessere, si può interrompere il cortocircuito della frustrazione e gli si può far capire che, se vogliono rubare un po’ di energia, non c’è trippa per gatti!
Comprenderli non significa infatti giustificarli, ma rendersi impermeabili ai loro problemi: capire che ciò che scatena il nostro malessere è un loro difetto, che a loro appartiene e a loro resta. Capirlo quindi ci rende immuni dal subirne le conseguenze. Se non ci si riesce da soli, si può compiere questo percorso con l’aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta.